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Giorgia Meloni a Manduria: «La Puglia per la destra grande laboratorio»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Giorgia Meloni a Manduria: «La Puglia per la destra grande laboratorio»

«L’Italia non può ripartire se non si riscatta il Sud e in Europa combattiamo battaglie di cui ha bisogno il Sud»

Venerdì 03 Maggio 2019, 15:06

Un mazzo di fiori davanti alla casa di Antonio Stano come segno di pietas cristiana. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha scelto la città di Manduria per lanciare la proposta di legge sull’introduzione del reato di bullismo e per rilanciare l’impegno della destra in Puglia in vista di amministrative (è stata anche a Gioia del Colle per sostenere Johnny Mastrangelo) ed Europee.


Onorevole Meloni, Stano è il simbolo degli ultimi e dei dimenticati, anche dalle istituzioni. Cosa può fare la politica per evitare queste tragedie?
«Sono stata a Manduria perché è essenziale mostrare attenzione verso chi resta indietro. Mi ha colpito molto la fine di Stano e la superficialità con cui alcuni ragazzi si sono scambiati il video delle violenze nelle chat. Oggi trionfa la cultura del rifiuto dell’imperfetto, ed è una china pericolosa. La società esclude quelli che non sono produttori o consumatori. Invece ogni essere umano ha qualcosa di sacro e speciale. E qui insieme istituzioni, scuola e famiglie devono tornare a fare il loro dovere. Poi c’è la città di Manduria».


Una comunità criminalizzata.
«Ho portato solidarietà alla cittadinanza: una intera città non può essere tacciata, con una forzata generalizzazione, di essere popolata di persone impresentabili».


Sul piano legislativo si può intervenire?
«Va introdotto il reato di bullismo, fenomeno sempre più diffuso. Tanti giovani arrivano a togliersi la vita dopo aver subito una vessazione. Il codice prevede vari reati - dalle minacce alle percosse - ma non un reato che li racchiude tutti. Come per lo stalking, ora va individuata una fattispecie specifica per maggiorenni e minorenni».


Fdi è in crescita nei sondaggi. Cosa si aspetta dalla Puglia dove il partito può contare anche sull’apporto dell’eurodeputato uscente conservatore Raffaele Fitto?
«Questa regione per la destra è un grande laboratorio, dove si è materializzato l’incontro tra la storia della destra tradizionale e altre culture del centrodestra, un patto con esponenti politici coerenti, che non hanno accettato commistioni con la sinistra. L’accordo con Direzione Italia e altri ha consentito di allargare i confini e di far capire che Fdi vuole essere il perno di una aggregazione che saldi interesse nazionale e visione tradizionale».


Scommette sul voto dei meridionali?
«I risultati delle ultime regionali sono stati incoraggianti. Possiamo diventare una seconda grande forza, “monogama”, nel centrodestra accanto alla Lega. Da Bari a Reggio Calabria riscontriamo un grande entusiasmo. Chiuderemo la campagna per le Europee a Napoli: l’Italia non può ripartire se non si riscatta il Sud e in Europa combattiamo battaglie di cui ha bisogno il Sud».


L’Ue spesso non agevola le produzioni meridionali.
«L’euroburocrazia danneggia le eccellenze agroalimentari, come la mozzarella di Gioia del Colle. Qualche sciagurato vorrebbe fosse prodotta con latte in polvere…».


Quali alleanze possibili per i conservatori e sovranisti a Bruxelles?
«Lavoriamo per una maggioranza dai popolari ai populisti: il Ppe dovrà spostarsi sulla linea di Orban. I conservatori saranno fondamentali, dialogano sia con il Ppe che con i lepenisti e salviniani. Siamo contro un nuovo euro-patto del Nazareno tra centristi e socialisti. Chi non vuole questi inciuci deve votare Fratelli d’Italia».


Tornando alle Europee, Francesco Guccini, cantautore da lei apprezzato, è intervenuto ad un incontro con un euro-candidato del Pd, il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo…
«Bisognerebbe spiegare ai progressisti che Cyrano di Guccini - “e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso” - è l’invettiva perfetta contro i danni causati dalle idee del loro finanziatore George Soros».

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