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La lettera aperta
Redazione online
13 Aprile 2019
TARANTO - «Taranto non perdona. Lei non è gradito nella nostra città e non è degno di calpestare la terra che fu di Falanto lo spartano, dagli dèi e dalla natura destinata alla bellezza e non alla morte. Resti a Roma, dunque, e ritrovi il coraggio di cambiare le cose per il bene dei nostri figli. Fino a quel momento lei non sarà considerato nostro degno interlocutore». Così l’associazione Genitori Tarantini-Ets in una lettera aperta al vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico nonché capo politico del M5S, Luigi Di Maio.
«Apprendiamo dagli organi di informazione - aggiunge il gruppo di genitori - che il 24 aprile sarà a Taranto, la vittima del 'delitto perfettò a cui lei stesso ha destinato il colpo mortale con una semplice firma in calce ad un contratto che poteva, a parere dell’Avvocatura di Stato e nostro, essere tranquillamente rescisso. L’altissima percentuale di voti presi a Taranto dal Movimento, di cui lei è il Capo politico, non raggiunge neppure quel 54% in più di incidenza di tumori che colpiscono i piccoli tarantini nella fascia di età 0-14 anni, rispetto ai coetanei del resto della Puglia (e, diremmo, dell’intera Italia). Un insopportabile numero di questi piccoli non è arrivato e mai arriverà ad esprimere il suo primo voto elettorale». «Il suo Movimento politico non rappresenta più i tarantini». Anche - conclude l’associazione - «i deputati e i senatori di questa terra, eletti nelle vostre fila, come novelli Giuda, hanno tradito le promesse fatte in campagna elettorale e, al pari di esponenti del centrodestra e del centrosinistra hanno contribuito, insieme a lei, alla condanna a morte di questa città».
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