TARANTO - La presidente dei 'Genitori Tarantini', Cinzia Zaninelli, a capo dell’associazione che si batte contro l’inquinamento nel capoluogo jonico, sabato scorso ha ricevuto una telefonata con minacce rivolte a lei e a un altro membro del direttivo, legate al loro attivismo. Lo rende noto con un post su Facebook lo stesso gruppo di genitori.
L’associazione lo scorso 25 febbraio ha organizzato la fiaccolata in memoria di bambini e ragazzi morti per malattie che gli organizzatori ritengono connesse all’inquinamento industriale. Inoltre, insieme alla Società italiana di medicina ambientale (Sima), i 'Genitori Tarantinì hanno lanciato una raccolta firme per sostenere l’istituzione, il 25 febbraio, della Giornata nazionale vittime dell’inquinamento ambientale.
«Non riusciamo a capire - osserva l’associazione - quali motivi possano spingere ignoti fino al punto di rivolgere minacce di stampo delinquenziale, soprattutto se i destinatari di tali intimidazioni sono persone impegnate nella difficile lotta a favore dell’ambiente e della vita. Tuttavia, l’episodio è stato prontamente denunciato alle forze dell’ordine per le indagini del caso».
Sempre i 'Genitori Tarantinì, nei mesi scorsi, hanno fatto affiggere nella città di Taranto manifesti con la frase «I bambini di Taranto vogliono vivere», e sulla bacheca della loro pagina Facebook compare un manifesto funebre con la scritta: "Quanti altri bambini devono morire affinché l’Ilva possa raggiungere il pareggio di bilancio?».
L’associazione «è immune alle provocazioni - spiegano i suoi attivisti - e continuerà lungo la stessa strada tracciata cinque anni fa». «Così - concludono - non si colpisce solo un’associazione, ma l’intero movimento che si batte per il ripristino della giustizia nella nostra martoriata provincia».