TARANTO - Continuano ad aumentare le richieste per il cambio della residenza. Da gennaio ad oggi sarebbero circa 600 quelle pervenute all'ufficio Anagrafe generale del Comune di Taranto. Una media di circa 30 persone al giorno hanno, quindi, presentato formale domanda. Non si conoscono ancora i dati ufficiali, ma - se confermati - si tratterebbe comunque di un incremento notevole delle istanze rispetto all'anno precedente.
Sorge, dunque, l'inevitabile sospetto che, in alcuni casi, si tratti di un escamotage per ottenere il cosiddetto reddito di cittadinanza, che altrimenti non sarebbe dovuto. Ovviamente non si ha la certezza ma il dubbio, tra gli addetti ai lavoro, è piuttosto radicato.
Del resto, il rischio di imbattersi in centinaia di furbetti, era stato già messo in conto. Il sussidio di Stato, vero cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, è infatti una misura governativa con la quale si offre un aiuto economico alle famiglie più povere.
Il contributo, che può arrivare a 780 euro mensili, è destinato a chi ha un Isee sotto i 9.360 euro annui. L'importo massimo del reddito di cittadinanza in quanto tale arriva fino a 500 euro. A questa cifra, si somma poi un importo di 280 euro se si è titolari di un contratto di affitto o 150 euro se si vive in una casa di cui si sta pagando un mutuo. Diversamente, se ad esempio si vive in una casa di proprietà, la cifra si aggira tra i 400 e i 500 euro. Una somma integrativa sarà inoltre riconosciuta alle famiglie che hanno al loro interno una persona diversamente abile.
A partire da marzo sarà possibile inoltrare la domanda di accesso al reddito. Intanto, come già succede in diverse zone d'Italia è corsa ai Caf (centri di assistenza fiscale) per la compilazione del modello Isee e agli uffici comunali per il cambio di residenza. Proprio quest'ultima, come accertato anche in altre città, sarebbe una scorciatoia per cercare di restare nella soglia massima prevista dal decreto sul reddito di cittadinanza.
Non sono pochi i casi, anche a Taranto, in cui alcune coppie avrebbero deciso di separarsi fittiziamente o escludere i figli dal nucleo familiare dei genitori e spostarli in quello di altri parenti, così da abbassare o addirittura dimezzare l’Isee.
Tuttavia, in questi mesi, spesso è bastato effettuare controlli per respingere decine di richieste, alle volte improponibili, suscitando anche polemiche e accese rimostranze nei confronti dei dipendenti comunali, da parte di alcuni richiedenti.
Ben più facile aggirare le disposizioni del decreto legge per i lavoratori a nero che sono quindi fortemente incentivati a non pretendere, anzi a volte a rifiutare, un regolare contratto di assunzione, per mantenere un reddito basso e dimostrarsi idonei alla concessione del sussidio.
Paradossalmente, ad avere la peggio sembrerebbero essere proprio le persone più oneste, quelle che ogni giorno, con enormi sacrifici tentano affannosamente di guadagnarsi da vivere, ma senza sotterfugi.