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Estate sotto tono, lidi in calo del 2%

 
Emanuela Perrone

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Emanuela Perrone

Estate sotto tono, lidi in calo del 2%

Neanche a Ferragosto il tutto esaurito, complice il maltempo

Sabato 18 Agosto 2018, 12:46

Un’estate sottotono per gli stabilimenti balneari della provincia di Taranto. Secondo i primi dati ufficiosi, rispetto agli anni passati c’è stato un calo di quasi il 2%. «Contrariamente a quello che si può immaginare, quest’anno a Ferragosto non abbiamo registrato il tutto esaurito. - riferisce Vincenzo Leo, presidente provinciale del Silb - Non c’è stata la stessa affluenza degli altri anni, bensì un calo delle presenze. I vacanzieri hanno probabilmente preferito trascorrere il 15 agosto in qualche ristorante o comunque in strutture più protette e facilmente raggiungibili senza fare code interminabili per trovare parcheggio».
Complice anche il maltempo che ha scombinato i programmi di molte famiglie e diversi turisti. «Le temperature a giugno non ci hanno aiutato. A luglio abbiamo un po’ recuperato e agosto non sta andando bene. - fa sapere ancora Leo - In questi giorni di pioggia e vento fortissimo, i turisti sono scappati dalle spiagge. Auspichiamo un miglioramento già nei prossimi giorni».
A scoraggiare l’ingresso nei lidi privati è anche il costo, talvolta eccessivamente esoso, che ha influito in alcuni casi nella scelta della spiaggia in cui trascorrere una giornata di mare.
«Io penso che la gente abbia bisogno di servizi. Oggi le spiagge pubbliche non offrono nulla, neanche un servizio di salvataggio e l’abbiamo registrato negli ultimi giorni, con il decesso di una bimba. Questo è inaccettabile».
A detta del presidente del Silb, «anche le spiagge pubbliche dovrebbero attrezzarsi per gestire i turisti, così come fanno gli stabilimenti privati. Per legge noi siamo obbligati ad avere defibrillatore, bombole di ossigeno, servizi di salvataggio, passaggi per i disabili, servizi igienici divisi per sesso e tanto altro ancora. - spiega Vincenzo Leo - Non capisco perché la pubblica amministrazione non si debba adeguare».
Secondo il suo giudizio, «se ambiamo a diventare territorio turistico, dovremmo affrontare questo problema definitivamente una volta per tutte. Sediamoci a tavolino e capiamo come risolverlo. Magari facciamo in modo che gli stabilimenti privati si occupino anche del servizio di salvataggio sulle spiagge pubbliche, usufruendo dei finanziamenti pubblici».
In questa maniera, «potremmo avviare una collaborazione tra pubblico e privato per migliorare e potenziare il servizio da offrire ai cittadini». Ed aggiunge: «dobbiamo crescere altrimenti quei pochi turisti che arrivano, perchè sono ancora limitati, non verranno più. O miglioriamo o siamo all’anno zero. Sono critico da tempo, non vedo uno spiraglio nel tunnel. - confessa il presidente del Silb - Serve una presa di coscienza. Dobbiamo capire cosa fare e dove andare. C’è molta improvvisazione ma senza una programmazione concreta. L’assessore regionale al turismo Loredana Capone – lancia infine un appello - dovrebbe mettere a sistema i comuni rivieraschi senza che ognuno vada per la sua strada. Altrimenti continueremo a sprecare risorse, senza raggiungere alcun obiettivo».

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