La storia di Taranto racchiusa in quaranta fotografie esposte al Parlamento Europeo a Bruxelles. È stata inaugurata mercoledì scorso, al termine del convegno su: “L’Europa oltre il carbone. Il futuro per Taranto”, moderato dal capo servizio della Gazzetta del Mezzogiorno, Mimmo Mazza, la mostra “Taranto, due mari e due anime”.
L’allestimento potrà essere visitato nella sede del Parlamento di Bruxelles fino al prossimo 15 luglio. Intanto ha già fatto ritorno in città l’artista alla quale si deve questo straordinario lavoro: Anna Svelto.
Fotografa per passione, Svelto è stato un funzionario regionale fino al giorno della meritata pensione. Ed ora ha voluto regalare alla Regione Puglia l’esposizione affinché il pubblico, un pubblico prettamente internazionale in questo caso, potesse conoscere la vera storia di Taranto. Non soltanto quella legata al dramma dell’inquinamento, ma anche quella positiva delle bellezze locali, della voglia di riscatto.
Ma cosa raccontano nel dettaglio le 40 fotografie esposte al Parlamento europeo?
«Si tratta di un vero e proprio percorso che parte dall’inquinamento industriale, contro il quale si sono levate battaglie e lotte, e sono state organizzate manifestazioni pubbliche che negli anni passati hanno portato famiglie intere a scendere in piazza per rivendicare il loro diritto alla salute e al lavoro senza dover scendere a compromessi tra l’una e l’altro».
Una voglia di cambiamento è esplosa in città negli anni in cui scoppiava il caso Ilva, mentre aumentava il numero di morti per tumore e per inquinamento. Come viveva lei questa fase?
«Molto intensamente. Per questo oggi ho avvertito l’impellente desiderio di far conoscere la nostra città anche al resto dell’Europa. Ho quindi raccolto quaranta foto tra le più significative e le ho donate gratuitamente alla Regione Puglia. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha quindi sostenuto l’idea di Barbara Valenzano, direttore del dipartimento Ecologia e paesaggio della Regione Puglia, di fare una mostra a Bruxelles di questi scatti».
Come si conclude il percorso fotografico?
«Comincia dalle immagini della città avvolta dalle polveri nere e delle manifestazioni contro l’inquinamento. Prosegue con le foto emblematiche della bellezza struggente di Taranto e si conclude con un messaggio di speranza. Speranza racchiusa simbolicamente nel mare immenso e straordinario di Taranto».
Quale il prossimo obiettivo di Anna Svelto?
«Portare la mostra a Taranto, la mia città. Conto di poterlo fare al più presto, ovviamente a titolo gratuito perché per me questo percorso non è frutto di un lavoro, ma di una missione. Non potrei quindi mai prendere neanche un centesimo, guadagnando sul dolore e sulla disperazione dei miei concittadini».