La Sala a Tracciare dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto profuma di storia. Torna alla luce un vero e proprio tesoro di inestimabile valore, segni della storia della città e della Marina Militare, insediata sul territorio ionico da oltre un secolo. L’intero Archivio dell’Arsenale, oggetto di una meticolosa e complessa opera di restauro e di catalogazione, è stato presentato alla cittadinanza grazie ad un convegno promosso dall’associazione «Amici dei Musei» di Taranto, che prosegue il suo impegno da dodici anni a questa parte, nella valorizzazione dell’Arsenale.
Scopo dell’incontro, al quale hanno preso parte istituzioni civili e militari, appassionati e studiosi, era quello di divulgare e rendere accessibile un patrimonio culturale che «per l’importanza storica e intellettuale che riveste è un bene per l’intera comunità».
L’esigenza di ristrutturare una palazzina dell’Arsenale ha consentito di scoprire, due anni fa, un bunker, utilizzato nell’ultimo conflitto mondiale, al cui interno erano conservati in maniera ordinata circa 4000 volumi, risalenti alla fine dell’ottocento. È stato immediatamente costituito un gruppo di lavoro composto da otto persone, «maestranze arsenalizie che, senza venire meno al loro dovere istituzionale, hanno provveduto a censire i reperti storici, catalogarli e studiarli», spiega l’ingegner Ferdinando Miglio, coordinatore del progetto di recupero.
Sono emersi documenti in lingua francese, tedesca e italiana: giornali e riviste storiche, manoscritti, manuali tecnici, disegni, relazioni sui primi esperimenti, fotografie, progetti di costruzione. Particolarmente interessanti le tavole tecniche navali, tutte realizzate a mano in maniera minuziosa, utilizzando inchiostro di china. Tra questi, affascina il disegno, nella sua interezza, del sommergibile Archimede, costruito poi ai cantieri Tosi. «Testimonianze grafiche che evidenziano le pregevoli capacità progettuali e intellettive delle maestranze dell’Arsenale di Taranto», ribadiscono gli addetti ai lavori.
Il lavoro di recupero non è ancora concluso. «Ci sono ancora altri volumi da classificare. - fa sapere l’ingegner Miglio – Contiamo di completare tra circa un anno». L’obiettivo è «valorizzare il comprensorio arsenalizio, che è parte della storia di Taranto - commenta il Tenente di Vascello Gaetano Appeso - e divulgare, anche attraverso la documentazione cartacea, le potenzialità dello stabilimento militare».
Dalla direttrice dell’Archivio di Stato di Taranto, Lucia D’Ippolito, è giunto il plauso per l’iniziativa, «segno positivo di apertura alla città» e l’invito a collaborare per le operazioni di recupero e catalogazione. Un invito che è stato accolto senza esitazioni. Esprime «stupore e meraviglia» invece, Stefania De Toma, referente di Unesco Matera. «L’Arsenale è un posto in cui possiamo tracciare il futuro della città attraverso la diffusione della sua storia che deve costituire un orgoglio di appartenenza e nuovi stimoli per i più giovani. L’invito è quindi quello di fare rete con Matera per creare una vetrina di tutta la meraviglia conservata qui a Taranto».