Molfetta - Classe 2007, molfettese, vero e proprio talento della danza, nonostante la sua giovanissima età. La storia di Cosimo Germinario non è una storia come tante, non è il solito racconto celebrativo di chi fa incetta di trofei. È la storia di un ragazzo, di una famiglia, ma anche dei suoi istruttori che insieme hanno provato a superare un ostacolo apparentemente invalicabile. Cosimo Germinario è audioleso praticamente dalla nascita ed immaginare che possa ascoltare la musica, interpretandone i ritmi e coordinandoli con i movimenti del corpo è quasi impensabile. Amore e passione per quello che si fa, forza d’animo, sostegno della famiglia e degli istruttori che da sempre gli sono vicini: questi gli ingredienti di un miracolo della danza sportiva e dell’inclusione sociale.
«Cosimo ha una disabilità uditiva di cui siamo venuti a conoscenza solo dopo 3 anni dalla sua nascita - racconta la madre - assumeva comportamenti strani, non comuni ai bambini della sua età. È stata dura scoprire che, così piccolo, soffriva di un deficit acustico grave a sinistra e gravissimo a destra. L’unico modo per cercare di sopperire al deficit era l’utilizzo di apparecchi acustici - ha proseguito la madre di Cosimo Germinario - e successivamente ha dovuto seguire dei percorsi che gli hanno insegnato a parlare. Un altro duro colpo è arrivato quando aveva 9 anni. Gli apparecchi acustici garantivano solo un parziale recupero dell’udito ed è così che è stato necessario un intervento chirurgico con l’inserimento di un impianto cocleare. Era l’unica soluzione per continuare a ballare, perché ad oggi Cosimo vive quasi soltanto per il ballo».
Da anni Cosimo Germinario segue i corsi di ballo presso «L’Accademia dei Talenti» di Molfetta guidata dagli istruttori Gigi La Forgia, Kikka La Forgia e Giuseppe Ricciardetto. Le sue prestazioni, i suoi successi, ma soprattutto la sua grande forza di volontà hanno stupito anche loro. Tutto questo va ben oltre l’essersi recentemente classificato primo ai Campionati Nazionali di Danza Sportiva organizzati dal Coordinamento Nazionale di Danza Sportiva.
«Il primo approccio di Cosimo alla danza è stato come un gioco che accomuna molti ragazzini - racconta Gigi La Forgia, uno dei suoi istruttori - L’ho conosciuto quando aveva 6 anni e il suo problema non era perfettamente noto, eppure da subito non abbiamo mai pensato che la danza potesse essere un problema per Cosimo. Mai ci siamo soffermati sul fatto che la sua patologia potesse condizionarlo».
Dal racconto dei suoi istruttori emerge un dato molto importante, da esempio per le nuove generazioni. Cosimo Germinario ha sempre voluto essere trattato come un normodotato, a dimostrazione delle categorie per cui ha gareggiato. Non categorie per diversamente abili, per cui avrebbe potuto tranquillamente concorrere. «All’inizio ci siamo concentrati sulla voglia che aveva questo ragazzino di ballare, di esprimersi e di fare un qualcosa che piaceva a lui - ha proseguito il suo istruttore - Abbiamo capito che potesse essere un talento quando le cose da fare diventavano più difficili sia per la sua categoria e sia per la patologia di cui è affetto. Nella danza la particolarità è ballare a musica – ha spiegato Gigi La Forgia - quindi per chi non sente completamente, ballare a musica è già una difficoltà. Andando avanti, approdando in classe A, le difficoltà non sono più quelle di seguire solo il tempo principale della musica perché i ritmi delle coreografie diventano sempre più articolati e complessi. Questo per chi ha problemi nell’ascoltare la musica è sicuramente una grossa difficoltà. Faccio questo mestiere da più di 25 anni e anche i normodotati hanno delle difficoltà ad ascoltare le peculiarità ritmiche di un brano, figuriamo chi ha problemi all’udito».
Cosimo Germinario è stato 5 volte campione regionale e plurifinalista ai campionati italiani, ma recentemente ha vinto un’altra sfida, potendo contare solo su sé stesso. «Il primo posto ai Campionati Nazionali di Danza Sportiva - sottolineano i suoi istruttori - lo ha conseguito in “assolo” e non in coppia. Questo ha un significato molto importante per un audioleso, in quanto non ha potuto contare né sull’ausilio di una partner (come nei balli di coppia), né di alcun tipo di ausilio visivo». Insomma un talento molfettese dalla grande forza d’animo che è di esempio a chi pensa di arrendersi ad ogni minimo ostacolo che la vitta mette davanti. «Pensando a Cosimo - è il messaggio che Gigi La Forgia ha voluto diffondere - credo che non esistano muri invalicabili».