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L’esuberante Vincent simpatico, mai aggressivo e Ombretta, la bella di papà in cerca di affetto

 
Redazione online

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L’esuberante Vincent simpatico, mai aggressivo e Ombretta, la bella di papà in cerca di affetto

Si trovano entrambi a Bari e cercano una famiglia

Lunedì 10 Luglio 2023, 16:08

Vincent è il cane che non fa che aspettare. Perché nessuno lo nota. «È il classico pastoroide che non ha niente di speciale – racconta Terry -. È quel che si definisce “un non”: non è particolarmente bello, non è di una razza definita, non è esteticamente accattivante, non è una taglia piccola o contenuta, non è elegante, non è educato, non è aggraziato, non è un cucciolo e non è un adulto (ha circa un anno e mezzo)».

In realtà è buonissimo, esuberante, cafoncello nell'approccio, ma mai aggressivo. È il compagno di classe un po' sovrappeso e pagliaccio, che tutti abbiamo conosciuto nella vita. Il tipico bravo ragazzone, su cui contare, ma che non ci porteremmo mai la sera in giro con gli amici. «Vincent è proprio un cane meraviglioso, certo un po' ingombrante, ma tanto bello, fuori e dentro - spiega Terry con un sorriso -. Purtroppo per esperienza, le sue fattezze lo castigheranno alla galera infinita, perché è così, ed io non me ne faccio una ragione. È un dolore, vederlo in box ad elemosinare una carezza. Un dolore, vederlo disimparare ad essere spensierato».

Ombretta ha circa 3 anni, volpinetta minuta e tenerissima, ma terrorizzata del vivere in gabbia. «Entrare in dialogo con alcuni cani è come costruire una casa – spiega Terry -: bisogna partire dalle fondamenta, mettere giù basi solide, e con pazienza e fatica, procedere livello su livello, per poi abbellire il tutto con tende alle finestre e siepi in giardino. Con altri, è pure peggio: si lavora su ruderi pericolanti, lo scheletro di quella che un tempo era la casa di qualcuno, un'anima abitata da chi un giorno ha detto “vado a prendere le sigarette”, e non è più tornato. Sui ruderi non è facile poggiare qualcosa, perché se non si calcola bene peso e misura, se si usa troppo e si osa di più, crolla tutto».

Ecco questo è oggi Ombretta, il rudere di quello che un tempo era «la bella di papà». Sì, perché Ombretta non si fida più, si è nascosta dietro le macerie di quel rudere, abbaia istericamente, ma il suo è solo un grido di aiuto. Inizialmente schiva e sulla difensiva con chi non conosce, diventa tenera e affettuosa se crea legame.

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