Le istituzioni locali non l’hanno mai contattata?
«No, da quando ho smesso non mi hanno mai chiamato. Nessuna proposta dal Comune di Bari, da quello di Modugno o dalla Regione. Per loro non sono mai esistito. Forse hanno altri campioni del mondo qui nel territorio e quindi non hanno bisogno di quello che potrei dare io».
Il pubblico pugliese?
«Meraviglioso. Nel 2000 ho combattuto in piazza Prefettura a Bari, senza un vero compenso, solo per l’emozione di stare nella mia città. Vincere quell’incontro è stata una grande soddisfazione».
E dalla Federazione pugilistica, ha ricevuto offerte?
«Non hanno mai telefonato per offrirmi un ruolo, uno qualsiasi. Anche semplicemente come uomo-immagine, per rilanciare il pugilato in Italia. Ma, chissà, forse pure loro avranno qualcuno più bravo, che ha conquistato più titoli. Io però non ricordo un pugile italiano che abbia vinto 13 mondiali come me».
Perché non l’hanno chiamata?
«Non lo so. E tuttavia io non li ho mai contattati: dovrebbe essere naturale il contrario per un atleta che ha rappresentato l'Italia nel mondo».
Quindi non resterà nel mondo dello sport?
«Se non posso all’interno della Federazione, vorrei fare almeno il commentatore televisivo. Ho già avuto due esperienze. Prima a Mediaset, per sei mesi. E poi sul canale Sport Italia».
E diventare allenatore o aprire una palestra?
«Non ho mai pensato a me stesso come allenatore. Vorrei rimanere nell’ambito sportivo con un ruolo diverso. Spero di averne l’opportunità».
m. can.