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Calcio, Barone: «Bari ha potenziale e mezzi per aggredire i primi posti»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Calcio, Barone: «Bari ha potenziale e mezzi per aggredire i primi posti»

Il giornalista di Sky: «Avrei dato più tempo a Mignani, ma Marino farà bene»

Mercoledì 15 Novembre 2023, 12:33

BARI - «In B ogni scenario è aperto: il Bari ha potenziale e mezzi per aggredire le prime posizioni». Daniele Barone, giornalista di punta di Sky Sport (broadcaster ufficiale della cadetteria, da domani impegnata nella trasmissione degli incontri di cartello nel rush finale di qualificazione all’Europeo 2024), telecronista di riferimento per la serie B, nonché ideatore e conduttore di «B-side» (rubrica di approfondimento sul secondo campionato professionistico italiano, in onda il lunedì su Sky Sport 24), analizza i primi tre mesi di campionato, con un occhio particolare alle vicende biancorosse. «Il campionato del Bari non può prescindere dalla premessa dello scorso 11 giugno», racconta Barone.

«Ero al San Nicola e forse ho vissuto la serata emotivamente più forte in tanti anni trascorsi in B e in molte finali playoff commentate. Fin dal primo pomeriggio abbiamo visto un intero popolo accorrere in massa per gremire il San Nicola e coronare un sogno che, invece, è svanito a 120 secondi dalla sua sublimazione. Quella ferita si è trascinata all’inizio dell’attuale stagione sia a livello ambientale, sia nel cuore dei protagonisti sul campo e in società. Tuttavia, nulla è compromesso: la classifica è cortissima ed ogni traguardo resta alla portata».
Qual è la sua impressione sull’andamento anomalo dei Galletti? La formazione meno battuta del torneo non è nemmeno in zona playoff…
«La continuità in B spesso diventa il valore premiante. In tal senso, il Bari ha un potenziale da sviluppare: perché se a questa capacità di restare indenne anche nelle giornate meno felici si aggiunge qualche vittoria in più, si possono nutrire ambizioni di rientrare in lotta persino per la promozione diretta. Non voglio nemmeno parlare di zona playoff che è lì ad un passo e se i pugliesi fallissero persino l’accesso agli spareggi-promozione, allora sarebbe inevitabile parlare di annata molto deludente».
Da dove può arrivare la spinta per alzare la marcia?
«Innanzitutto, dalla crescita dei calciatori ingaggiati per fare la differenza. Due su tutti: Aramu e Diaw. Il primo è reduce da una stagione al di sotto delle aspettative al Genoa, ma possiede doti da “top” nella categoria. Diaw resta uno degli attaccanti più completi della B: qualche infortunio lo ha privato della necessaria continuità; ora, però, è in età matura, deve portare lui la quota gol per accelerare il passo, in coppia con Nasti che sembra destinato ad una luminosa carriera. L’altro fattore verrà dall’apporto di Marino».

Il mister siciliano è in carica da un mese: vede già la sua mano nel Bari?
«Il cambio in panchina mi ha meravigliato: Mignani stava incontrando alcune difficoltà, ma era pur sempre l’artefice di due anni straordinari e aveva perso una sola volta. Gli avrei concesso più tempo, ma se Luigi De Laurentiis ed il ds Ciro Polito hanno optato per una soluzione più radicale, significa che hanno intuito la necessità di una svolta. Probabilmente Marino non ha ancora trovato l’assetto tattico che cerca, ma la sua tenacia nel cercare l’abito giusto, anche passando da cambiamenti radicali come la difesa a tre, è ammirevole perché significa voler mettere gli interpreti nelle migliori condizioni possibili per rendere. Se sarà seguito a dovere, troverà il modo di praticare un calcio offensivo e redditizio».
Chi vede favorito per la A?
«Il Parma ha giovani talentuosi che sono cresciuti notevolmente nel credo di Pecchia: malgrado l’inaspettata sconfitta di Lecco, resta per me una grande favorita. A livello di organico, invece, Palermo e Cremonese vantano rose vaste e ricche di talento. Il Venezia ha una precisa identità impressa da Vanoli, il Catanzaro l’entusiasmo di una matricola partita bene. Mi convincono meno Sampdoria e Spezia. Ma l’equilibrio regna sovrano. Sul Bari, una cosa è certa: se il pubblico tornerà ad entusiasmarsi, potrà trascinare la squadra verso straordinarie prospettive».

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