BARI - Appena quindici giorni fa la città era in estasi: il Bari era primo in classifica, sospinto da un Cheddira irresistibile e da un attacco irrefrenabile. Nessuno, pertanto, si sarebbe aspettato di dover affrontare il primo frangente delicato dopo una full immersion di entusiasmo. In otto giorni, il mondo biancorosso non si è certo rovesciato, ma le sconfitte con Ascoli, Parma e Frosinone in rapida successione qualcosa hanno indubbiamente cambiato. Perché se due indizi bastano a formare una prova, nel caso dei Galletti le sconfitte ravvicinate sono addirittura tre: magari il riscontro del campo non rende giustizia alle generose prove dei Galletti. Tuttavia, un frangente di riflessione è doveroso. Per scacciare i brutti pensieri e ripartire. Con l’obiettivo di custodire la meravigliosa passione di un pubblico che in ogni angolo d’Italia fa parlare di sé.
LA PRIMA SERIE NO MIGNANI Non era mai successo. Il tecnico genovese ha perso poco nella sua avventura biancorossa. E le rare volte che è accaduto, si è puntualmente rialzato con prontezza. Fin dal suo primo match ufficiale con i Galletti. Perse in Coppa Italia di C contro la Fidelis Andria, poi infilò una serie di dieci turni utili di fila. Quindi, cadde a Francavilla e alla successiva vinse con il Catanzaro. Arrivò la sconfitta con la Juve Stabia e si rialzò con una striscia di altri indici giornate positive. E ancora: arrivò lo stop interno con il Messina e seguirono quattro punti in trasferta. Altro lo al San Nicola con il Campobasso ed ecco i 24 punti in dieci giornate che portarono in B. Infine, il doppio stop con il Palermo all’ultima dello scorso torneo e con il Sudtirol alla prima di Supercoppa di serie C. Dal pari di Modena nell’ultimo incontro della scorsa stagione fino allo stop con l’Ascoli, è andata in scena un’altra serie entusiasmante. Ora, tre sconfitte consecutive: una difficoltà che non si era mai manifestata. Così come si è ormai interrotta la lunga imbattibilità in trasferta, pure in campionato: dal 6 novembre 2021 la Juve Stabia fino al 22 ottobre 2022. In mezzo, 18 viaggi di felicità con 11 successi e sette pari.
I SOLITI NOTI IN ATTACCO Si è inceppato anche il super attacco biancorosso. Dopo Bari-Palermo (0-2), ultima giornata dello scorso campionato fino a Venezia-Bari 1-2 (ottavo turno del torneo in corso), sono arrivati 29 gol in 12 gare ufficiali: una vendemmia incredibilmente abbondante L’attuale stagione si era aperta con la costante nel trovare con facilità la via della rete. Con un motivo dominante, però. La straordinaria vena realizzativa di Cheddira (a segno tra campionato e coppa per dieci gare di fila) e l’intramontabile classe di Antenucci, in rete cinque volte. Una bel contributo è arrivato da Folorunsho (4 gol tra campionato e Coppa), ma gli iscritti nei tabellini dei marcatori sono soltanto sei: a quota uno ci sono Botta (in Coppa), Bellomo e Scheidler. Difensori e centrocampisti sono a secco, così come le altre quattro punte. A tal proposito, Scheidler sembra ancora bisognoso di apprendistato nel campionato italiano, mentre Ceter continua a palesare intoppo di natura fisica. Il 24enne colombiano, al termine del match con il Parma in Coppa, ha riportato una lesione di basso grado della giunzione miotendinea del bicipite femorale sinistro: mancherà nell’anticipo di venerdì con la Ternana, gara che potrebbe segnare il ritorno di Maiello, assente negli ultimi tre match per un infortunio muscolare, ma ieri regolarmente al lavoro con i compagni. Una cosa, però, va sottolineata: malgrado il digiuno, la squadra ha puntualmente creato occasioni da rete.
DIFESA DA BLINDARE Qualcosa va registrato anche in difesa: i 12 gol subiti sono solo leggermente al di sotto della media della categoria (sette squadre ne hanno incassati di più), ma anche in questo caso, da qualche turno di troppo non si riesce a blindare la porta. L’ultima volta è stata a Cagliari: quindi, cinque giornate subendo almeno una rete. In generale, nell’attuale stagione i clean sheet sono stati appena tre: in Coppa Italia contro il Padova e in campionato nella doppia trasferta con Cosenza e Cagliari. Occorre che Caprile e compagni tornino imperforabili.
PUBBLICO DA RECORD ANCHE IN TRASFERTA Il Bari detiene il primato generale di spettatori (108.998, media di 27.250 in quattro gare), i due match più visti della B (Bari-Palermo con 35.377 presenze, Bari-Ascoli 31.582) e tre gare oltre quota 20mila tifosi. Ma i numeri in trasferta non sono da meno: il Venezia prima e il Frosinone adesso hanno centrato proprio contro i biancorossi il loro primato di presenze stagionale, grazie al mini esodo di oltre mille baresi sia in Veneto, sia in Ciociaria. Venerdì i Galletti tornano al San Nicola, per un’altra sfida di altissima quota, contro la Ternana avanti di appena un punto. L’occasione sarebbe propizia per arricchire numeri già straordinari. La domanda è: prevarrà la voglia di esserci o peseranno gli ultimi stop? La società, dal canto suo, sta valutando se allestire una serata a tema «Halloween», dato il periodo. Auspicando che siano soltanto gli umbri a vedere le streghe.