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Patrizia Nettis
16 Dicembre 2020
Un buon crono nei 400 stile per tuffarsi nei Mondiali juniores di luglio 2021. Nella distanza che è la gara prediletta del fratello Marco, Luca De Tullio, il più piccolo della famiglia dei talenti del nuoto pugliese proverà a fare il botto. Il 17enne barese scenderà in acqua domani pomeriggio allo Stadio del nuoto di Riccione per i Campionati italiani Assoluti invernali che si terranno in Emilia Romagna fino a sabato. Poi venerdì gareggerà nei 400 misti e sabato chiuderà nei 200 misti. Ma De Tullio junior, cresciuto come Marco nella Sport Project Bari con il tecnico Daniele Borace, punta tutto sui 400 stile. Da quasi sei mesi la sua vita è virata con il trasferimento a Roma, sponda Circolo Canottieri Aniene, approdo preferito di tanti nuotatori pugliesi (Elena Di Liddo, Benny Pilato, Isabella Sinisi, Ginevra Masciopinto, solo per citarne qualcuno). Vive nella foresteria annessa alla piscina e frequenta una scuola privata, con indirizzo Scientifico-sportivo. A seguirlo è «Lo Scuro» Christian Minotti, l’allenatore di Simona Quadrella, la campionessa mondiale dei 1500 stile.
Luca De Tullio, le mancherà suo fratello nei 400 stile?
«Purtroppo Marco ha contratto il Covid e anche se avesse fatto gli Assoluti non sarebbe riuscito a dare il massimo. Mi mancherà perché sarebbe stato un punto di riferimento importante assieme a Gabriele Detti (assente anche lui, ndr)».
Se Marco ci fosse stato l’avrebbe «tirata», insomma?
«Io avrei fatto la mia gara e lui la sua, ma senz’altro sarebbe stato uno stimolo in più»
Lei parte con il quarto tempo di iscrizione, nella corsia più veloce ci sarà il lucano Domenico Acerenza: che gara sarà?
«Io devo pensare a fare la mia gara. Sicuramente i primi partiranno al loro ritmo. Io devo cercare di non perdere terreno. Punto al tempo per i Mondiali (De Tullio è a un secondo dal crono limite, ndr), se dovesse arrivare altro sarò ancora più contento. Nei 200 e 400 misti punto a migliorare quanto fatto a Roma ad agosto al Sette Colli».
Lei è un atleta poliedrico, non si è ancora specializzato in una distanza o uno stile particolare. Come mai?
«Ancora no, ma preferisco che rimanga così, almeno finché riesco a fare bene su più distanze diverse».
Nemmeno Minotti è riuscito ancora a farle trovare una identità?
«Nemmeno lui (ride, ndr), ma, ripeto, per ora va bene così».
Come è cambiata la sua vita a Roma?
«Si è trasformata radicalmente. Anche la preparazione è cambiata tanto, sia come metodo di allenamento che come intensità. Mi trovo benissimo all’Aniene grazie a tutto lo staff guidato da Gianni Nagni (responsabile della sezione nuoto del circolo più blasonato d’Italia per cui è tesserata anche Federica Pellegrini, ndr), anche se all’inizio è stata dura ambientarmi».
Cosa le manca della Puglia?
«La famiglia, i miei ex compagni di allenamento, oltre all’aria di mare. Spero di tornare per le vacanze di Natale e di scendere di nuovo in acqua con tutti gli amici».
Suo fratello è il primo nuotatore pugliese ad aver centrato un’Olimpiade, lei nuota in scia?
«Sono molto felice per lui, per me Tokyo è impossibile. Chissà se a Parigi 2024 potrò raggiungerlo, magari in un 400 stile libero».
Entrambi siete a Roma, ma lei all’Aniene e Marco ad Ostia. Ora lei sarà a Riccione e Marco a Bari per la coppa Brema: le vostre vite si incroceranno mai nella stessa corsia?
«Chi lo sa, io spero di sì, ma al momento va bene così per entrambi».
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