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Vanessa Scalera in «Napoli Milionaria!»: «Nella commedia tv di Eduardo sono fragile e coraggiosa»

 
Maria Grazia Rongo

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Maria Grazia Rongo

Vanessa Scalera in «Napoli Milionaria!»: «Nella commedia tv di Eduardo sono fragile e coraggiosa»

Instancabile il talento dell’attrice brindisina che sta vivendo un intenso periodo professionale e godendo di un meritatissimo successo

Giovedì 14 Dicembre 2023, 10:32

È l’amatissima sostituto procuratore materana Imma Tataranni. Sarà la straordinariadonna Amalia nel film tv Napoli milionaria! in onda su Ra1 lunedì prossimo, 18 dicembre, in prima serata. È la bravissima interprete nel film di Michele Riondino, Palazzina Laf.

È impegnata in un tour che la vedrà anche nei teatri pugliesi con lo spettacolo La sorella migliore diretto da Francesco Frangipane, di Filippo Gili. È instancabile il talento di Vanessa Scalera, l’attrice brindisina che sta vivendo un intenso periodo professionale e godendo di un meritatissimo successo.

Ieri mattina a Roma, la presentazione di Napoli milionaria!, per la regia di Luca Miniero (una produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction), nel quale Scalera recita accanto a Massimiliano Gallo (che è con lei anche in Tataranni, e lo è stato in Filumena Marturano). La storia è quella tratta dalla commedia di Eduardo De Filippo che si conclude con la celebre frase ha dda passà ‘a nuttata e vede protagonisti Gennaro Jovine, ex tranviere, sua moglie Amalia, che si arrangia con la borsa nera, i loro tre figli, e una serie di indimenticabili personaggi tra i quali Errico Settebellizze (interpretato dall’attore barese Michele Venitucci), nella Napoli dell’ultimo anno di guerra e dell’arrivo degli americani. Una parabola dell’avidità che Amalia impersona.

Scalera, come è entrata nel personaggio?

«Quando Picomedia e Luca Miniero me l’hanno proposto, la prima cosa che ho pensato è stata “Oddio non lo voglio fare”, perché se mi era andata bene una volta con Filumena, ora mi andavo a ributtare su un altro Eduardo proprio io che non sono napoletana. Però poi ho pensato che il gioco valesse la candela. Siamo partiti da una piccola intuizione del regista su una donna che non sta mai ferma, che è frenetica. Una frenesia che proviene dal periodo storico perché se tu convivi con le bombe, certo fermo non stai. Sono tre dipinti come se fossero tre quadri di Amalia: nel primo la vediamo sempre in movimento, nel secondo turbata e affascinata, con il dente avvelenato e con l’attrazione verso il denaro, che ha un riscatto e può ambire a tutti quei luoghi che le sono stati da sempre proibiti. Poi la malattia della figlia è la sua nemesi. È un testo che parla di temi attualissimi e universali».

Amalia è però una donna che si meraviglia davanti al mare.

«L’intuizione di portare Amalia fuori dal suo vicolo, è di Gili e Gaudioso, non c’è nel lavoro di Eduardo. Ci siamo anche confrontati con la popolazione del vicolo Scassacocchi a Napoli e c’è gente che all’epoca non era mai uscita da lì e non aveva mai visto il mare pur vivendo in una città di mare. Il vicolo diventa mondo. L’effetto che fa la vista del golfo da Posillipo su Amalia è deflagrante».

Lei è al cinema con Palazzina Laf del tarantino Riondino. Com’è stato far vivere quella storia?

«Ho partecipato a questo film da cittadina. È un film politico che racconta la realtà dei fatti. Sono pugliese, mio nonno lavorava all’Italsider. Il mio paese è a quaranta chilometri da Taranto. Conosco perfettamente la storia di cui parla il film così quando Michele mi ha offerto il ruolo e ho letto il titolo già sapevo di cosa parlava e ho detto: un film del genere fa bene a me come artista ma soprattutto come cittadina. Volevo esserci».

E Imma? La vedremo ancora in tv?

«È stata annunciata la possibilità di una quarta stagione, io lo spero».

Cosa le ha dato questo personaggio?

«Mi ha dato la possibilità di fare Napoli milionaria! ad esempio. Di scegliere con cura i lavori e lavorare con più assiduità. Di fare il mestiere che volevo fare sin da piccola».

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