Ritorno nella natìa Istanbul per Ferzan Özpetek, regista italo-turco innamorato della Puglia, cittadino onorario di Lecce, dove ha girato con successo Mine Vaganti (2010) e Allacciate le cinture (2014) e tra gli «ambasciatori» dell’Università del Salento.
Dopo Rosso Istanbul, l’omaggio alla sua terra uscito nel 2017, da qualche giorno è presente sulla piattaforma Netflix (anche su Sky Glass, Sky Q e con la app su Now Smart Stick) la sua Trilogia Istanbul (Istanbul Trilogy) composta da tre cortometraggi: Meze, Musica e Muhabbet (da seguire doppiati in italiano o in turco originale con sottotitoli in italiano).
Nel primo, Meze, c’è una ragazza che vuole convolare a nozze con un uomo appena conosciuto. Ma le cose non andranno nel modo in cui lei aveva immaginato. A confortarla ci saranno le amate zie e amiche accanto a ciò che dà il titolo a questa prima opera: i mezé, tipici antipasti turchi. Nel cast: Ahsen Eroglu, Serra Yilmaz, Ayta Sözeri, Asli Inandik, Nezaket Erden, Ipek Tuzcuoglu, Burcu Gölgedar, Ogulcan Arman Uslu.
Musica, il secondo cortometraggio, narra la storia dell’incontro di tre bambini che saranno uniti proprio dalla magia delle sette note. Protagonista è l’attore Yigit Kirazci.
Infine, Muhabbet, sull’incontro di un ragazzo con l’universo delle persone che si è lasciato alle spalle. È una sorta di viaggio onirico che da Roma (la capitale d’Italia dove da anni risiede Özpetek) condurrà il ragazzo in una città della costa turca il cui nome non viene rivelato. Interprete principale l’attore Kubilay Aka.