Lunedì 22 Dicembre 2025, 14:00
ROMA (ITALPRESS) – Ripartire dai concetti di squadra e di dialogo. Ma soprattutto dai giovani per contribuire, di fatto, a rilanciare il calcio in Italia. I primi 365 giorni di Paolo Bedin nel ruolo di presidente della Lega Serie B sono andati in archivio con risultati positivi. “E’ stato un anno intenso – ha dichiarato in un’intervista all’Italpress -, un anno di lavoro, un anno di analisi, anche se era un luogo che già conoscevo avendo ricoperto per nove anni il ruolo di direttore generale della Lega B, pur mancando da sette anni. E’ stato sicuramente un anno di progettualità – ha aggiunto -, di dialogo politico con i club, di rapporti con le istituzioni sportive, a partire dalla Lega Serie A, ma ovviamente anche con la Figc, la Lega Pro e le componenti tecniche. E’ stato un anno interessante, ricco di impegni e anche utile per riorganizzare in maniera più efficiente la struttura di Lega”. Diversi i temi affrontati nell’ultima assemblea dell’anno, tra cui quello relativo alle diverse piattaforme che ad oggi trasmettono il campionato di Serie B: “E’ un buon bilancio che ci permette di avere una proposta mista con un licenziatario di fatto esclusivo che è Dazn, che mette in onda tutte le nostre dieci gare del weekend e lo fa con qualità editoriale. Poi c’è un esperimento iniziato nel novembre del 2024, che è quello del canale, LaB Channel, distribuito sulla piattaforma Amazon Prime e recentemente, da qualche mese, anche da One Football”. “La Lega sta viaggiando in parallelo con un licenziatario di primissimo ordine, con il quale i rapporti sono ottimi e con il quale abbiamo appena lanciato, tra l’altro, un prodotto editoriale che si chiama ‘Match of the Week’, che vedrà nel venerdì sera del Boxing Day un upgrade produttivo da parte della Lega ed editoriale da parte di Dazn”. Paolo Bedin ha poi ribadito quello che dovrà essere uno dei temi centrali in vista dei prossimi mesi, ovvero la sostenibilità economica da parte dei club: “Gli addetti ai lavori e quindi le istituzioni, la Lega e le società sportive, sono già da qualche anno ben consci che la sostenibilità economico-finanziaria è il tema più importante, perchè i numeri sono chiari e la situazione è preoccupante. Dobbiamo essere bravi a trasferire il concetto ai fan, a far capire ai circa 8 milioni di tifosi della Serie Bkt che c’è bisogno di sostenibilità per dare continuità ai loro club, alle loro passioni, alle loro fedi sportive. La continuità aziendale permette al tifoso di avere certezze sul futuro e allo stesso tempo riduce i rischi di default, di fallimenti o di mancate iscrizioni: come dirigenti abbiamo la responsabilità di concentrarci su questo tema, perchè questo sarà determinante per costruire il futuro del calcio italiano”. Il dialogo tra le varie componenti, dunque, diventa uno strumento fondamentale per poter affrontare le problematiche del calcio italiano: “Tra i vertici delle istituzioni sportive ci sono rapporti di stima e di rispetto assoluti. Il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli, quando io ricoprivo la carica di direttore generale col presidente Abodi, era il nostro presidente del Collegio dei revisori. Ho avuto la possibilità di lavorare con il presidente Marani, con il presidente Gravina i rapporti da sempre sono ottimi. E’ un momento nel quale c’è la possibilità di dialogare e c’è la necessità di farlo nel più breve tempo possibile, per cercare di trovare le soluzioni ai problemi del nostro sistema“. Sull’eventualità di una riforma dei campionati per diminuire le squadre, Paolo Bedin ha voluto esprimere un concetto chiaro: “Il focus non è la riduzione delle squadre, ma trovare un sistema dal vertice alla base che sia sostenibile dal punto di vista economico-finanziario. Se per arrivare a questo obiettivo bisogna mettere in discussione anche la composizione dei nostri campionati e il tema delle promozioni e delle retrocessioni, lo dobbiamo fare, con le necessarie compensazioni economiche, per il bene non tanto di una singola Lega, ma per il bene del sistema. Sul fatto che le squadre professionistiche siano troppe, può essere vero ma è un fatto storico, perchè il nostro paese è, in Europa occidentale, lo stato con più comuni al di sopra dei 50.000 abitanti: la caratteristica di avere tante squadre nasce dalla nostra geografia”. Il presidente della Lega Serie B ha poi utilizzato un’altra chiave di lettura per sostenere la tesi legata alla sostenibilità: “Il sistema necessita di avere delle certezze in più, necessita di essere raffreddato in termini di rischi imprenditoriali. Le proprietà investono e hanno bisogno di farlo all’interno di un quadro più sostenibile. Un altro tema che vorrei mettere in evidenza è quello del ricambio imprenditoriale, abbiamo bisogno di avere proprietà solide, avremmo bisogno anche di recuperare imprenditori che siano espressione del territorio dove sorge il club. Questo può avvenire solo se ci sono dei parametri e degli indici anche economico-finanziari che siano in qualche maniera appetibili”. L’altro tema cruciale riguarda anche la crescita e lo sviluppo dei nuovi calciatori: “La Lega Serie B e la Lega Pro da anni hanno regole interne di redistribuzione di una parte sostanziale delle proprie risorse. Dobbiamo insistere e trovare altri parametri che motivino le nostre squadre a investire sui giovani. Il problema riguarda i flussi dei giocatori dal nostro campionato verso la Serie A e dalla Serie C alla Serie B. Dobbiamo formare i giovani, ma poi dobbiamo avere anche la possibilità che vadano a giocare nei campionati superiori”. I giovani e la sostenibilità rappresentano dunque i due temi su cui la Lega Serie B interverrà in maniera decisa nei prossimi mesi. Sul tavolo anche la territorialità del campionato, aspetto cruciale per ritagliarsi uno spazio ancor più ampio nel sistema calcio: “La nostra è un’economia di rete, è un’economia di filiera, io ho usato spesso questo termine: il ruolo della B è quello di anello intermedio del professionismo. Che rappresenta uno spaccato importante del Paese, oltre 15 milioni di abitanti, 20 città, 20 province, 120 mila abbonati, 8 milioni di follower social. E la mission tecnica è molto precisa, quella di essere il laboratorio dei giovani: non solo giocatori, ma anche allenatori, arbitri e dirigenti”. IL VIDEO DELL’INTERVISTA https://video.italpress.com/storage/news/video/2025/12/e0c547bf0fca7e8eab4493c4300d77c8e16cd473.mp4 – Foto Italpress – (ITALPRESS).















