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Università di Bari la supertassa va pagata tutta e subito

Università di Bari la supertassa va pagata tutta e subito

 
Università di Bari la supertassa va pagata tutta e subito

Venerdì 03 Agosto 2012, 10:40

03 Febbraio 2016, 01:22

di LUCA BARILE 
BARI - Stangati dal governo Monti, beffati dai vincoli di legge. Gli studenti universitari della Puglia si rassegnino; il prossimo anno accademico dovranno pagare, loro malgrado, la super tassa regionale per il diritto allo studio tutta e subito. A fronte dell’aumento imposto a marzo scorso con un decreto dell’esecutivo nazionale, considerato che l’esborso quasi raddoppia rispetto ai livelli attuali (da 77 a 140 euro), i rappresentati degli iscritti all’Università di Bari avevano chiesto clemenza, visto il periodo di crisi globale, proponendo all’Ateneo di poter pagare la tassa in due rate. 

La proposta è stata girata dal rettore, Corrado Petrocelli, all’Adisu - l’Agenzia regionale per il diritto allo studio - che ha risposto con una lettera datata 30 luglio scorso, a firma del suo direttore generale, Crescenzo Marino, il quale ha scritto: «Questa agenzia condivide appieno gli intenti della proposta, tesi a lenire la situazione di difficoltà economica in cui gli studenti e le loro famiglie potrebbero trovarsi a causa dell’au - mento della tassa. Tuttavia - aggiunge Marino - non è in nostro potere disporre delle modalità con cui viene corrisposta la tassa». Al termine della lettera, il direttore generale dell’Adisu ha richiamato gli articoli di una legge nazionale del 1995 e di un’altra regionale, del 2007, le quali stabiliscono che l’imposta per il diritto allo studio è condizione essenziale perché gli atenei accettino le iscrizioni e che lo stesso contributo venga versato dagli studenti al momento della presentazione della domanda di iscrizione e, passaggio decisivo, in un’unica soluzione. La missiva di Marino è stata recapitata anche ai rappresentanti degli studenti. Il problema del raddoppio del contributo regionale, infatti, era stato discusso in un recente consiglio degli studenti dell’Ateneo e poi nella commissione tasse, su iniziativa di tutti i rappresentanti degli iscritti. Ne è nata la proposta di dilazione, fallita a causa dei paletti della legge. Inutile, per gli studenti, sperare che l’Ateneo anticipi le somme all’Adisu, nell’ipotesi delle due rate, in modo che l’agenzia incassi tutto e subito, con buona pace della legge. 

«Abbiamo tentato anche questa carta, sperando che l’amministrazione potesse recuperare la seconda tranche dagli studenti, al momento del saldo» commenta Luigi Dabbicco, rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione dell’Universi - tà. Per l’Ateneo, infatti, gli incassi derivanti dal pagamento della tassa regionale rappresentano, contabilmente, una partita di giro: li incassa (insieme ai contributi per l’iscrizione) e poi li gira all’Adisu. Se, però, l’Uni - versità anticipasse le somme della tassa regionale, rischierebbe di perdere quei soldi, se si considerano gli studenti che si iscrivono, pagano la prima tranche della retta e poi abbandonano. In un periodo in cui l’Ateneo deve risanare un deficit di bilancio di quasi 26 milioni di euro, meglio evitare anche il minimo rischio che il denaro anticipato possa trasformarsi in un investimento a fondo perduto.
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