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Morto Lucio Dalla colpito da infarto «Amico della Puglia» La poesia per la Gazzetta

Morto Lucio Dalla colpito da infarto «Amico della Puglia» La poesia per la Gazzetta

 
Morto Lucio Dalla colpito da infarto «Amico della Puglia» La poesia per la Gazzetta

Giovedì 01 Marzo 2012, 12:42

03 Febbraio 2016, 00:34

ROMA – Lucio Dalla è morto per un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava in Svizzera per una serie di concerti. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni.  Il cantante bolognese molto amante della Puglia, era ormai cittadino doc delle isole Tremiti che amava come sua seconda casa. Famose le sue battaglie ambientali contro le trivelle.

Secondo quanto si è appreso, Dalla ieri sera stava bene ed era andato a dormire sereno. La sua ultima apparizione televisiva è stata al Festival di Sanremo insieme al cantautore tarantino Pierdavide Carone, nel doppio ruolo di autore del brano «Nanì» e di direttore d’orchestra.

VENDOLA: UN AMICO DELLA PUGLIA - «Un amico caro, un amico della Puglia e dei pugliesi. Rimarrà nei nostri cuori». Così il governatore pugliese Nichi Vendola ricorda su Twitter Lucio Dalla.

ARBORE: DA PICCOLO LO CULLAVO - «Sono tremendamente rattristato. Ho un ricordo piacevole di Lucio, un ricordo che proprio lui mi aveva fatto notare: sua madre, da Manfredonia (Fg) veniva a casa, a Foggia, per vendere i vestiti alla mia. E portava con se quel fagottino, che io cullavo». Cosi' il foggiano Renzo Arbore in una intervista ad una emittente foggiana, ha ricordato l'amico Lucio Dalla morto oggi per un infarto. «Soltanto molti anni dopo, - ha aggiunto lo showman foggiano - quando ci siamo rincontrati grazie alla nostra carriera artistica, Lucio mi disse: "Ti ricordi di me? Sono il figlio della signora Ferrara di Manfredonia. Mamma mi ha detto che mi tenevi in braccio". L'ultima volta che siamo stati insieme - ha aggiunto ancora Arbore - è stato qualche mese fa quando siamo stati a Siponto da amici comuni per mangiare piatti nostrani che a lui piacevano tantissimo». 

«Era un musicista originale, di grande valore che ha inventato uno stile italiano e anche napoletano. Per lui succederà quello che è successo con Gaber e De Andrè: le sue opere migliori verranno studiate e apprezzate, si capisce che è nuova letteratura e poesia». «Adesso – aggiunge – si fa una specie di inevitabile sunto della sua attività di artista: lui era innanzitutto un musicista di grande valore, istintivo e originale, sia al clarinetto che nelle sue composizioni. Aveva inventato un filone italiano come dimostrano alcune sue melodie e perfino napoletano con Caruso. È una gravissima perdita per la musica italiana».  

ALBANO: CI CONOSCEMMO A SANREMO NEL 1965 - «La sua colonna sonora ci parlerà di lui, del 'piccolo grande uomò. Quando un artista del calibro di Lucio se ne va, è sempre un’opera incompiuta. Avrebbe avuto molte tante cose da dire e da cantare: le sue parole di poeta ci faranno compagnia». Lo dice Albano Carrisi, dando l’addio a Lucio Dalla, tradito dal cuore a tre giorni dal compleanno. «Lucio è una colonna della storia della musica leggera - sottolinea l’artista di Cellino San Marco - un grande sempre, e lo ha dimostrato. Nel dolore del momento, dobbiamo ricordare che i grandi se ne vanno solo con il corpo, perchè tutto ciò che hanno fatto rimane per sempre, oltre la morte. Il primo incontro con lui - ricorda Albano - è stato nel 1965, a Sanremo giovani. Nessuno sapeva che nome e cognome avevamo. Vinse lui, e ha continuato a vincere nella vita». 
Albano pensa alle note di Dalla: «Aveva una vena eccezionale, figlia di una sofferenza. Non posso dimenticare brani come 'Attenti al lupo' o 'Piazza Grande', che mi dà un’emozione grandissima. Proprio l’altro giorno ho inciso la versione spagnola di 'Carusò, il suo brano più conosciuto al mondo. A Lucio piaceva tantissimo come l’avevo impostata...».  

EMMA: TRISTE GIORNATA - «Che triste Giornata, il grande maestro Lucio Dalla ci ha lasciato, una grande perdita x la musica italiana». Lo scrive su Twitter la vincitrice dell’ultimo Sanremo, la salentina Emma Marrone

PIERDAVIDE CARONE: CIAO LUCIO - «Ciao Lucio! La tua musica resterà nella storia,sempre!». Lo scrive Pierdavide Carone su Facebook.

EMILIANO: INFINITA TRISTEZZA -
«La morte di Lucio Dalla mi spezza il cuore mi riempie di un’infinita tristezza solo poche settimane fa era qui a Bari nel Teatro Petruzzelli». Così Michele Emiliano, sindaco di Bari, ricorda Lucio Dalla su Twitter. 

INTRONA: UN DIFENSORE DEL MARE PUGLIESE - «Saluto con nostalgia Lucio Dalla, l'uomo l’artista e lo strenuo difensore del mare di Puglia»: il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna ricorda in una nota l’impegno del cantante emiliano a tutela dell’Adriatico. Ciò anche in occasione delle manifestazioni a Termoli e nelle Tremiti contro le trivellazioni di idrocarburi al largo delle coste abruzzesi, molisane e pugliesi, che hanno visto schierata compatta l’intera Assemblea consiliare pugliese.

ROCCO PAPALEO: SONO DISPERATO - «Sono disperato». Si è definito così Rocco Papaleo, raggiunto al telefono da Radio Città Futura pochi minuti dopo aver appreso la notizia della morte di Lucio Dalla. L'attore lucano, co-conduttore dell’ultimo Festival di Sanremo a cui Dalla ha partecipato, ha ricordato il suo incontro, in quell’occasione, con il cantautore: «Appena l’ho visto sono andato da lui perchè sono un suo devoto ho avuto il privilegio di abbracciarlo e di scambiare qualche battuta con lui, con la sua grade ironia: cose che non posso e non voglio ripetere perchè devono rimanere mie, personali, e che però mi hanno dato la dimensione dell’immensità di quest’uomo, del suo talento e del suo spirito». 
«Anche a Sanremo - ha proseguito Papaleo - Lucio Dalla ha dato una dimostrazione della sua grandezza e della sua umiltà presentandosi in concorso, perchè un personaggio del suo calibro raramente accetta di mettersi in discussione». Dalla è stato «un personaggio così vasto come solo i grandi sanno essere, che è saputo andare al di là della propria provenienza, della propria origine così che tutti lo hanno potuto sentire e percepire come proprio. Un uomo - ha concluso Papaleo - che ha cambiato il corso della musica, un musicista completo e complesso che veniva anche dal jazz e che ha saputo coniugare come nessun altro la poesia con la musica». 

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