Sabato 06 Settembre 2025 | 21:13

Il Pd commissaria il circolo di Massafra. Mazzarano: «Così si mina la maggioranza in Regione». De Santis lo gela: «Non è più iscritto»

 
Redazione online

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«PD Puglia mina coesione maggioranza in Regione», la rabbia di Mazzarano dopo commissariamento circolo Massafra. De Santis risponde: «Non è più iscritto ai dem»

Mazzarano

Il consigliere regionale contro la decisione di azzerare la sezione del suo paese di nascita. Ma il segretario regionale: dopo la condanna non può più far parte del partito

Giovedì 21 Novembre 2024, 13:49

16:08

BARI - Il Pd di Massafra aveva staccato la spina all'amministrazione comunale, contribuendo a far cadere il sindaco. Una scelta fatta senza tenere conto della posizione espressa dalla segreteria regionale del partito. Ed è per questo che il segretario regionale, Domenico De Santis, ha commissariato il circolo locale autonominandosi commissario. E scatenando polemiche.

«Il Partito Democratico della Puglia anziché adoperarsi per rafforzare la coesione della maggioranza in Regione lavora pervicacemente per il suo sgretolamento», ha detto il consigliere regionale massafrese e presidente della commissione Ambiente, Michele Mazzarano. «È da tempo che, in provincia di Taranto, sono in atto scorribande di dirigenti baresi del Pd volte ad indebolire il partito locale con continue intrusioni - aggiunge - nelle dinamiche dei territori, utili solo a condurre guerre personali che non hanno nulla a che vedere con la gestione della cosa pubblica ed i problemi reali dei cittadini». Secondo Mazzarano il partito «ha denunciato l’atteggiamento dei consiglieri comunali di Massafra per lo scioglimento anticipato del consiglio comunale, dimenticando di aver organizzato, qualche mese prima, lo scioglimento (non riuscito) del consiglio comunale di Taranto. Due situazioni simili determinate dal venir meno del patto di lealtà tra i sindaci e il Pd, due atteggiamenti diametralmente opposti da parte del Pd pugliese». Mazzarano ha avvertito che «questi corto-circuiti, che impattano su un territorio che esprime una rappresentanza in Consiglio regionale, produrranno effetti molto pesanti sulla tenuta della già precaria maggioranza in Regione. Un Pd arrogante e distante dalla comunità continua a mettere in difficoltà il presidente Emiliano, che assiste imbelle al disfacimento della sua maggioranza».

Ma la risposta netta di De Santis non si è fatta attendere. «Il comunicato stampa del consigliere Mazzarano - ha detto il segretario regionale - è la dimostrazione che l’unica strada per rendere autonomo il Partito Democratico di Massafra dalle sue ingerenze era e resta il commissariamento del locale circolo. Infatti il consigliere Mazzarano non è più un iscritto del Pd e non potrà esserlo per i prossimi 5 anni così come stabilito dalla Garanzia regionale e nazionale per vicissitudini inconciliabili con le regole nazionali del Pd». 

Mazzarano ha infatti riportato una condanna definitiva che, in base allo statuto del Pd, lo rende incompatibile con l'iscrizione al partito. «Ci rammarica sul piano umano la sua condizione - prosegue De Santis -, ma sul piano politico il nuovo corso del Pd non può permettersi passi indietro sui principi della legalità». Erroneamente si associa il caso della città capoluogo con Massafra, sono due percorsi differenti, infatti solo una parte del gruppo consigliare ha firmato le dimissioni dal notaio senza alcun passaggio dagli organismi interni deputati a decidere le scelte contravvenendo alle regole statutarie del Partito. Nelle prossime settimane sarà ripristinata l’agibilità politica nel circolo cittadino».

Domani 22 novembre alle 11, intanto, Mazzarano e i consiglieri regionali Ruggiero Mennea e Sergio Clemente terranno una conferenza stampa sulla «situazione politica ad un anno dalle elezioni regionali». E critiche al segretario regionale arrivano anche da altri componenti della corrente dalemiana dei Dem. «La scelta assunta da De Santis di commissariare il circolo di Massafra autonominandosi commissario - dicono in una nota alcuni esponenti Pd come Gabriele Abaterusso, Giuseppe Palazzo, Gianluca Ruotolo e Massimo Serio - rappresenta un atto grave e del tutto ingiustificato. Anziché aprire un dialogo costruttivo e approfondire le ragioni che hanno portato, in un contesto in cui le difficoltà erano evidenti, alcuni consiglieri a sfiduciare il Sindaco e l’intera amministrazione comunale, si decide di punire un intero gruppo dirigente per il solo fatto di aver assunto nell’assemblea di circolo una decisione divenuta ormai inevitabile. Ignorare tutto ciò significa svilire il ruolo politico e decisionale di un circolo che ha sempre agito nel rispetto dei valori e degli obiettivi del nostro partito».

 

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