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Il gioielliere Pannofino e l’avvocato Chiariello: «Scrivere dell’indagine è diritto di cronaca»

 
Redazione online

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Il gioielliere Pannofino e l’avvocato Chiariello: «Scrivere dell’indagine è diritto di cronaca»

Pannofino, attualmente a processo per i Rolex falsi venduti a tanti clienti della sua gioielleria Lo Scrigno, si era sentito diffamato dall’accostamento del suo nome all’indagine sull’avvocato

Sabato 24 Febbraio 2024, 10:41

12:22

BARI - C’era una «corrispondenza rigorosa tra i fatti accaduti e i fatti narrati» nell’articolo del 10 ottobre 2022 con cui la «Gazzetta» ha raccontato che l’ex avvocato barese Giancarlo Chiarello avrebbe usato un noto gioielliere di Ostuni, Francesco Pannofino, per comprare orologi Rolex in Svizzera per circa un milione di euro. Lo ha scritto il gip di Bari, Nicola Bonante, respingendo l’opposizione di Pannofino alla richiesta di archiviazione dell’ipotesi di diffamazione che la Procura di Bari, con la pm Desirèe Digeronimo, aveva formulato nei confronti del giornalista Massimiliano Scagliarini e dell’allora direttore Oscar Iarussi (entrambi difesi dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto).

Pannofino, attualmente a processo per i Rolex falsi venduti a tanti clienti della sua gioielleria Lo Scrigno, si era sentito diffamato dall’accostamento del suo nome all’indagine sull’avvocato. Ma il gip gli ha spiegato che il racconto di quanto emerge dagli atti di indagine è un perfetto esercizio del diritto di cronaca: «L’articolo in questione - è infatti detto nel provvedimento - risulta certamente connotato dall’interesse che i fatti narrati rivestivano per l’opinione pubblica, secondo il principio della pertinenza, dalla correttezza dell’esposizione di tali fatti, secondo il principio della continenza, e dalla corrispondenza rigorosa tra i fatti accaduti e i fatti narrati».

Il gip, richiamando la giurisprudenza di Cassazione in base a cui «la verità della notizia mutuata da un provvedimento giudiziario sussiste qualora essa sia fedele al contenuto del provvedimento stesso», ha riconosciuto che l’articolo «riporta in modo fedele ed aderente il contenuto dell’ordinanza del Tribunale del Riesame nella quale esplicitamente si affronta la tematica relativa alla dimestichezza del Chiariello nell’occultare le proprie risorse finanziarie», e che lo stesso articolo «si premura di specificare, quanto all’esito delle relative indagini, che “La Finanza non ha trovato riscontri”» all’ipotesi del coinvolgimento del Pannofino in una operazione di riciclaggio. «Ne consegue - secondo il Tribunale - che alcuna responsabilità nel senso ipotizzato dall’opponente può ascriversi in relazione all’operato del giornalista Scagliarini il quale si è limitato a riportare, nel pieno esercizio del diritto di cronaca, un fatto di pubblico interesse nella sua dimensione oggettiva, attraverso un richiamo pressoché pedissequo del contenuto del provvedimento giudiziario».

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