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Ecomondo, la Puglia innovativa a Rimini per la fiera dell'Ambiente

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Ecomondo,  la Puglia innovativa a Rimini per la fiera dell'Ambiente

Dal 7 al 10 novembre saranno presenti 26 aziende pugliesi e 13 lucane per presentare alcuni dei più interessanti progetti del nostro territorio

Mercoledì 01 Novembre 2023, 12:47

Ci sarà anche una rappresentanza di aziende pugliesi all’appuntamento di Ecomondo, tradizionale fiera annuale sull’ambiente che si svolge a Rimini che quest’anno toccherà il tema della transizione ecologica: dai rifiuti al loro riutilizzo, dalle fonti rinnovabili alla blue economy, dalla tutela del suolo ai monitoraggi ambientali, dalle novità alle tecnologie della transizione.

Imprese, istituzioni, addetti ai lavori si confronteranno, dal 7 al 10 novembre, anche in un panel composto di oltre 170 eventi, di cui 70 di taglio tecnico e scientifico. Una vetrina internazionale che sarà aperta dagli Stati Generali della Green Economy, curati dalla Fondazione sviluppo sostenibile e promossi dal Consiglio nazionale composto da 65 organizzazioni di imprese della green economy in Italia, in collaborazione con il MASE. Oltre ai 1.500 brand espositori (+10% rispetto al 2022) la 26ª edizione della manifestazione b2b2g di IEG, per la prima volta sarà a tutto quartiere con 150 mila i metri quadrati di esposizione.

Quattro i nuovi distretti espositivi, dedicati al tessile, alla carta, all’innovazione, con l’area per le start up, lo sportello green jobs & skills, e il grande spazio che sarà dedicato alla blue economy: dai desalinizzatori alle tecnologie per la filiera alimentare, alla gestione delle risorse idriche; dalla captazione alla restituzione e riuso in collaborazione con Utilitalia. Ecomondo 2023, inoltre, ospita il salone biennale SAL.VE., in partnership con ANFIA, con i principali marchi costruttori di veicoli per i servizi ecologici di raccolta e smaltimento dei rifiuti e della nettezza urbana, a propulsione elettrica con area per i test drive.

Come detto, Puglia e Basilicata non mancheranno anche quest'anno all'appuntamento di 4 giorni con la transizione ecologica che la Gazzetta seguirà con servizi dedicati: una quarantina le aziende (26 pugliesi e 13 lucane) - alcune operano nel settore pubblico - che hanno prenotato uno stand espositivo per presentare la loro offerta o per confrontarsi sulle novità. Tra queste imprese, c’è la Cisa di Massafra, holding operante nel settore dei rifiuti e dell'energia, nonché del turismo, che vanta un'expertise ormai trentennale nella gestione del ciclo integrato e nella valorizzazione dei rifiuti, nonché in progetti di sperimentazione di soluzioni innovative per la tutela dell'ambiente. Cisa in questi anni si è distinta per alcune importanti attività di ricerca culminate con il cosiddetto sistema mangiafanghi e il fitorimedio per la bonifica dei suoli inquinati (sistema collaudato con ottimi risultati a Taranto).

E Rimini sarà altresì occasione per presentare il progetto del dissalatore di Taranto (fiume Tara), un’opera da 82 milioni di euro (costo finale, 27 milioni PNRR) aggiudicato da Aqp e che sarà realizzato entro metà 2026 da Cisa unitamente a Suez Italy, Suez International, Edil Alta ed Ecologica spa, con un gruppo di progettazione guidato da Ai Engineering con Consorzio Uning e Suez Italy. È considerato uno degli impianti più grandi d'Europa, in grado di produrre 650 litri di acqua al secondo: l’acqua salata sarà sottoposta a un ciclo di «osmosi inversa» (l’acqua passa attraverso membrane che la separano dalla frazione salina) e, dopo il trattamento, convogliata al serbatoio di Taranto da 200mila metri cubi. L’impianto servirà ad ottenere un approvvigionamento aggiuntivo di acqua potabile che verrà immessa nella rete idrica del Tarantino per rinforzare la distribuzione nella Puglia meridionale, cui garantirà di soddisfare il fabbisogno per un quarto degli abitanti.

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