La Puglia «ombelico del mondo mediatico». I riflettori si devono (anche) alla polemica sul caro-frisella, che pure verrà venduta a prezzi da ristorante stellato, ma è stato soprattutto il soggiorno estivo vacanziero di Giorgia Meloni in Valle d’Itria ad amplificare l’attenzione su un territorio sempre più centrale nell’agenda politica nazionale dei prossimi mesi.
Ceglie Messapica, appendice agostana di Palazzo Chigi: da alcuni anni la cittadina brindisina è il buen retiro del premier, che abitualmente condivide il soggiorno con Francesco Lollobrigida e Marcello Gemmato (e rispettive famiglie). Da qui curerà - tra burraco, qualche concessione alle delizie gastronomiche pugliesi e i giochi con la piccola Ginevra - anche dossier complessi. A partire dalla norma («idea mia») che tasserà gli extra profitti («il margine ingiusto») delle banche, i nodi della giustizia e il perimetro della prossima Finanziaria che prolungherà il taglio del cuneo fiscale («è una mia priorità insieme ai salari e al potere d’acquisto delle famiglie»).
Da ieri la «Giorgia nazionale» è a Valona, raggiunta con un traghetto di linea, dove è stata accolta dal premier albanese Edi Rama nella villa presidenziale: l’occasione sarà propizia anche per rinsaldare un dialogo politico in vista di future sinergie (dall’industria green al progetto dell’acquedotto Albania-Italia, ancora in fase di studio). Rimarrà sulla riva sud-orientale dell’Adriatico per due giorni e al ritorno in Valle d’Itria è probabile che organizzerà una cena di saluto con i vertici di Fratelli d’Italia pugliesi, a partire dal ministro del Sud Raffaele Fitto, in vacanza in montagna.
Le linee della politica economica autunnale saranno illustrate dalla Meloni sempre in Puglia, a Bari, nell’inaugurazione della Fiera del Levante il 9 settembre, appuntamento che storicamente apre il dibattito nazionale sulle misure per sviluppo, industria (in primis la questione acciaio), welfare e rapporti internazionali. Proprio la Campionaria - che accoglie espositori da tutto il mondo e in particolare dal Nord Africa, consentirà di fare il punto sul Piano Mattei, l’orizzonte di cooperazione geopolitica tra Roma con il Nord Africa e il Medio Oriente, indispensabile soprattutto per frenare i flussi degli immigrati economici.
In autunno le comunali di Foggia (la cui precedente amministrazione era stata sciolta per mafia), poi a giugno 2024 quelle di Bari e Lecce: il voto amministrativo pugliese, regione da vent’anni a forte trazione progressista, misurerà la forza del centrodestra meloniano al cospetto di un fronte alternativo fondato sulla compattezza dell’asse tra il governatore Michele Emiliano e l’ex premier grillino Giuseppe Conte. Il test del comune capoluogo regionale sarà quello più atteso, anche perché conquistare Palazzo di città in Corso Vittorio Emanuele apre, secondo consolidata tradizione, la strada alla vittoria nelle regionali.
Alcune indiscrezioni, infine, raccontano che proprio alla Fiera del Levante la Meloni illustrerà la sede del G7 del 2024, che avrà tra i luoghi d’elezione Borgo Egnazia a Savelletri, strategicamente in posizione facilmente raggiungibile dagli aeroporti di Bari, Brindisi e Grottaglie, dove sbarcheranno le delegazioni internazionali. Il vertice internazionale sarà l’ennesima vetrina per la Puglia e per la sua capacità di organizzare complessi eventi globali (oltre la retorica di pizzica, tiella e pasticciotto)
