BARI - I lavori di manutenzione per l'adeguamento degli impianti elettrici dello stabilimento di produzione dei Dpi per l’emergenza Covid nell’immobile ex Ciapi, a Bari, e per la realizzazione di impianti speciali nella sede della Protezione civile di Montalbano di Fasano, nel Brindisino, sarebbero stati «inspiegabilmente avviati» pur «in assenza del visto di regolarità contabile della ragioneria».
È quanto ha riferito il dirigente della sezione Protezione Civile Nicola Lopane durante le audizioni in I commissione del Consiglio regionale pugliese. Lopane è stato ascoltato per chiarimenti relativi a due disegni di legge contenenti il riconoscimento di debiti fuori bilancio per due spese della Protezione civile riguardanti lo stabilimento di Dpi, ormai dismessi, e la sede di Fasano. I due debiti fuori bilancio sono stati consegnati alla commissione accompagnati con referti tecnici nei quali non viene esclusa l’ipotesi di responsabilità amministrativa contabile. I lavori furono svolti durante la gestione di Mario Lerario, l’ex dirigente arrestato con l’accusa di aver intascato delle tangenti da due imprenditori.
In sostanza, i lavori sarebbero partiti e portati a termine prima ancora che la spesa venisse autorizzata, con l’affidamento diretto previsto per gli importi sotto la soglia dei 150mila euro, e ritenendoli «urgenti». Opere effettuate «senza un’adeguata perizia e istruttoria», è stato riferito. Dopo lo scandalo e l’arresto di Lerario, la Regione ha proceduto alla verifica dei costi e dei lavori eseguiti e, in un caso, dall’importo di 145 mila euro informalmente pattuito, sono stati riconosciuti 81 mila euro oltre iva all’impresa; e nell’altro caso, quello degli impianti alla fabbrica, da 147 mila euro a 120 mila euro.