Scende in campo anche la Sanità militare nella lotta contro il coronavirus. Oltre ai 400 militari che operano sul campo, su richiesta, per l’osservazione dei pazienti che non necessitano di cure di terapia intensiva, il personale con le stellette è in grado di rendere immediatamente disponibili 6.800 posti letto e 2.250 stanze. Punto di riferimento per il complesso apparato militare è un barese, il maggiore generale Nicola Sebastiani (nella foto), 64 anni, ispettore generale della Sanità militare. Ufficiale esperto, Sebastiani ha ricoperto numerosi incarichi compreso quelli di capo area dei servizi sanitari del Celio, il policlinico militare e di capo reparto Sanità del comando logistico dell’Esercito ed ha svolto numerose attività operative internazionali.
In Lombardia, epicentro dell’emergenza, sono già intervenuti in concorso all’ospedale di Lodi e ai due ospedali di Alzano e di Bergamo, 120 tra medici e infermieri militari. Due gli ospedali da campo in corso di allestimento a Piacenza e a Crema. Al dispositivo si aggiungono le strutture dell'Esercito del Com di Milano presso Baggio e del policlinico militare Celio di Roma. Al momento sono rischierati sull'aeroporto militare di Cervia anche 2 elicotteri dell'Aeronautica Militare in assetto bio-contenimento e relativi team sanitari, pronti a operare in brevissimo tempo. Altri due elicotteri configurati per il bio-contenimento sono schierati a Viterbo e Catania.
Inoltre, per fronteggiare la situazione e il trend incrementale dei contagi, accanto a quello che la Difesa sta già facendo, saranno potenziate con misure straordinarie i servizi sanitari delle Forze Armate con l'assunzione straordinaria di 120 medici e 200 infermieri militari, con arruolamento temporaneo ed eccezionale della durata di un anno. Anche lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze opererà al servizio dei cittadini: produrrà disinfettanti e sostanze ad attività germicida e battericida che in questo momento si fa fatica a reperire nel mercato. Lo stabilimento, autorizzato dal ministero della Salute, è già partito con la produzione di 1000 litri al giorno di disinfettante e l'obiettivo è incrementarne la produzione.