Sabato 27 Dicembre 2025 | 12:29

I massaggi alla vigilia di Natale: affari d'oro per l'escort. Ecco i bigliettini sulle auto dei baresi

I massaggi alla vigilia di Natale: affari d'oro per l'escort. Ecco i bigliettini sulle auto dei baresi

 
rosanna volpe

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I massaggi alla vigilia di Natale: affari d'oro per l'escort. Ecco i bigliettini sulle auto dei baresi

Il singolare marketing dell’escort di viale Pasteur: foglietti scritti a mano lasciati sulle auto

Sabato 27 Dicembre 2025, 10:35

«Il giorno della vigilia l’ultimo cliente è andato via alle 21». Natasha (la chiameremo così) è ufficialmente una massaggiatrice professionista. Il suo numero compare su piccoli bigliettini bianchi, scritti a mano e lasciati sui parabrezza delle auto parcheggiate in quartiere Picone. I foglietti sono semplici, senza loghi né immagini. Nessun riferimento esplicito. Chi li trova può scegliere se ignorarli o chiamare. Una pubblicità silenziosa in stile anni Novanta. Nessuna pagina social, né un indirizzo email di riferimento. Solo una bella grafia in stampatello e una scritta che recita così: «Massaggiatrice effettua massaggi terapeutici e trattamenti». Infine un numero di telefono.

«Ciao sono Natasha cosa ti serve?». Dall’altra parte del telefono, l’uomo spiega di essere interessato a un massaggio decontratturante. «Nessun problema. So fare tanti tipi di massaggi. Sono una professionista. Se hai bisogno di un massaggio per rallentare la tensione hai chiamato la persona giusta. Ho studiato tanti anni. Poi sai ho fatto anche la modella». Il silenzio dall’altra parte fa passare inosservata la precisazione. Poi si passa al tariffario. «Tutti i massaggi hanno una durata di un’ora e hanno il costo di trentacinque euro». Una breve pausa e poi la precisazione: «Con venti euro in più è possibile l’”happy ending”. Tranquillo, in massima sicurezza. Uso il preservativo». Lo dice senza insistenza, come un’informazione aggiuntiva, lasciando intendere che la scelta spetti al cliente. Più volte torna su un concetto: la discrezione. «Sono una persona riservata. Tanti miei clienti sono professionisti che vedo regolarmente. Quando li incontro con le mogli faccio finta di non conoscerli per non metterli in difficoltà». Massimo rispetto della privacy, quindi. È questo l’aspetto che più di ogni altro sembra voler rassicurare chi chiama. Quando parla del lavoro, lo fa in termini di continuità. Racconta di ricevere regolarmente clienti e di lavorare anche nei giorni festivi.

«Il giorno della vigilia di Natale - dice - ho avuto appuntamenti fino alle nove di sera». Un dettaglio che restituisce l’immagine di un’attività organizzata, scandita da orari e appuntamenti, lontana dall’idea dell’episodio occasionale. La scelta di affidarsi a bigliettini scritti a mano, invece che ai canali digitali, appare come una strategia precisa. Un modo per rimanere fuori dai circuiti più visibili, per selezionare il contatto, per restare ai margini dell’esposizione pubblica. Picone diventa così il luogo fisico di questo passaggio silenzioso: auto parcheggiate, parabrezza, foglietti che compaiono e scompaiono.

Non ci sono insegne, né segnalazioni ufficiali. I bigliettini vengono accartocciati, a volte conservati. Intorno, la vita del quartiere continua. In tanti si chiedono chi sia questa massaggiatrice che ogni giorno si assicura che i biglietti siano distribuiti sui parabrezza delle auto parcheggiate.

«Credo di aver capito chi è». «Ma non può essere. Quella che dici tu è sposata e ha due figli». «Una volta ho provato a chiamare io – racconta una ragazza. Mi ha liquidata dopo pochi minuti». «Si vede che vuol parlare solo con gli uomini», interviene un’altra.

Una microstoria urbana, quindi, fatta di promesse di riservatezza e di rapporti che restano fuori dallo spazio pubblico.

Un frammento di città che parla di lavoro, di solitudine, di domanda e offerta, di come certi fenomeni continuino a trovare spazio. Che non sempre si adattano ai luoghi e ai tempi che cambiano, né ai social o ai canali dedicati di cui la rete è ormai piena. Ma che restano in un tempo sospeso, non lontano da un centro commerciale, attraverso un foglietto di carta e un numero di telefono.

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