Esercito, il Capo di Stato Maggiore: «Lascio un Esercito coeso con la Pinerolo che è un’élite
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AERONAUTICA MILITARE
redazione online
20 Agosto 2019
Con il decollo verso l’Italia dei quattro Eurofighter, si è conclusa ufficialmente l’operazione Black Shield, condotta dalla task force air 4th Wing nell’ambito della missione di «Enhanced Air Policing» della Nato, presso la base aerea di Mihail Kogalniceanu, vicino Costanza in Romania. La missione, iniziata a maggio, con il rischieramento di quattro Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica militare con relativi piloti, tecnici, specialisti e personale logistico, ha visto impiegati circa 130 militari provenienti dagli Stormi Eurofighter – 4°, 36° e 37° Stormo – con il contributo di altri reparti di forza armata e interforze e due militari appartenenti ai Carabinieri con le funzioni di Polizia militare.
Dal 14 maggio scorso, a seguito della consegna della certificazione di Full operational capability da parte del personale valutatore proveniente dal Caoc (Combined air operations centre) di Torrejon, per quattro mesi, il distaccamento italiano ha contribuito ad assicurare l’integrità dello spazio aereo della NATO, supportando l’attività di sorveglianza dei cieli della Romania già assicurata dalla Fortele Aeriene Romane con gli assetti MIG-21. In questo periodo, gli assetti della task force air hanno raggiunto il prestigioso traguardo delle 500 ore di volo, effettuando 4 alpha scramble e numerose missioni di scramble simulati (in gergo Tango scramble) per l’addestramento alla prontezza operativa degli equipaggi. A tali missioni, si aggiungono la quotidiana attività addestrativa svolta congiuntamente alla forza aerea rumena e con le altre forze aeree di paesi alleati presenti nell’area di operazione nonché con le forze di superficie e marittime. I piloti hanno svolto infatti missioni esercitative di supporto ravvicinato alle truppe di terra (Cas Close air support) in collaborazione con militari dell’esercito americano e rumeno, offrendo loro la possibilità di addestrare i militari qualificati Jtac (Joint terminal attack controller).
Oltre agli equipaggi di volo, l’addestramento ha coinvolto anche il personale italiano in organico alla task force e distaccato presso il Control and reporting centre di Balotesti, vicino Bucarest, che ha svolto attività di controllore guida caccia e di supporto ed addestramento all’omologo personale rumeno. Non sono mancate, inoltre, altre opportunità di confronto e formazione tra il personale italiano rischierato e personale della forza aerea rumena, nei settori della manutenzione e della gestione delle emergenze. Attività che non solo rappresentano opportunità di accrescimento professionale per il personale della Task Force, ma che hanno contribuito a rafforzare l’integrazione delle forze e la friendship in ambito Alleanza, promuovendo l’analisi, l’approfondimento ed il perfezionamento delle procedure e delle tattiche. Opportunità altamente apprezzate anche dalla host nation che ha sempre espresso il proprio riconoscimento al personale della task force per aver operato insieme in questi quattro mesi.
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