Un nuovo mistero s’aggira per la Puglia, il mistero dell’intoccabilità degli slot di Ita, cioè le bande orarie in cui le è permesso atterrare e decollare. Ieri il presidente Fabiano Amati (Azione) ha chiesto chiarimenti introducendo i lavori e durante l’audizione dei vertici di Aeroporti di Puglia, incluso il presidente di Adp Antonio Maria Vasile. Il consigliere regionale e coordinatore provinciale Brindisi di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, l’ha chiesto una due tre quattro enne volte. Sempre riformulando la domanda che, sostanzialmente, è questa qui: visto che Ita ha deciso di tagliare le rotte Brindisi-Roma e Brindisi-Milano, i relativi slot possono essere occupati da un’altra compagnia o i pugliesi devono subire queste decisioni e stare zitti e buoni?
Multiformi le risposte fornite in I Commissione Bilancio e programmazione (sul finire è giunta anche l’assessora Trasporti e Mobilità sostenibile Anna Maurodinoia). Secondo il responsabile del commerciale di Adp, Patrizio Summa, premesso che «il trasporto aereo è un settore liberalizzato e c’è una forte competizione tra vettori e tra aeroporti e, quindi, tra territori», e premesso che Adp fa «una politica commerciale di incentivazione e non sussidio», cioè non si ripaga la compagnia per un aereo che viaggia vuoto, se «un vettore volesse un attivare un volo su alcuni aeroporti cosiddetti coordinati, come Bari e Brindisi, è necessario verificare se quello slot, quella finestra oraria sia libera, perché c’è un regolamento Ue che stabilisce come si assegnano gli slot...
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