Sabato 06 Settembre 2025 | 18:47

È allarme minorenni a Potenza dopo l’accoltellamento in piazza

 
Alessandro Boccia

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Alessandro Boccia

È allarme minorenni a Potenza dopo l’accoltellamento in piazza

Il prefetto annuncia l’istituzione dell’Osservatorio delle marginalità. Al comitato ordine pubblico denunciato anche l’abuso di alcol

Giovedì 24 Aprile 2025, 13:45

POTENZA - La rissa tra minorenni in pieno centro storico dello scorso 17 aprile, che ha determinato il ferimento di un giovane, è stato solo lo spunto per la convocazione urgente del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica, voluto dal prefetto di Potenza, Michele Campanaro, che ha vista, tra gli altri, la partecipazione anche del Procuratore per i minorenni di Potenza , Anna Gloria Piccininni. Non solo il punto della situazione, ma anche una serie di riflessioni e di soluzioni che devono tendere a limitare il più possibile gli accadimenti e a controllare sul nascere le cause che portano alla degenerazione. Nel caso specifico degli accadimenti del 17 aprile, ricordiamo, che all’arrivo delle forze dell’ordine, dopo una lite tra minorenni, un sedicenne del posto è stato costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale “San Carlo” (7 giorni di prognosi), mentre altri due di nazionalità egiziana, sono stati individuati successivamente e anche essi medicati in ospedale (due giorni di prognosi a testa).

Tutti e tre sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di rissa. Evento che ha destato molto clamore e spavento in città, anche per via delle circostanze dell’accadimento in un luogo molto frequentato. La prima novità, annunciata da Campanaro è l’istituzione, presso la Prefettura di Potenza, nelle prossime settimane di un “Osservatorio regionale sulle periferie e sulle marginalità.” Il rappresentante del Governo ne ha spiegato le ragioni: “Il tema della devianza minorile deve per forza coinvolgere più persone per affrontare le marginalità, incluse quelle del disagio economico e sociale, cosa che non riguarda solo le forze di polizia, ma anche le agenzie educative, scuole, famiglie, amministrazioni locali, università. Tutte le risorse insieme per toccare un tema che rischia di diventare molto serio”.

L’impegno delle forze dell’ordine sul territorio ha comunque portato dei buoni risultati. Campanaro ha, infatti, voluto comunque sottolineare che, al netto, dell’episodio avvenuto la scorsa settimana – giudicato “un fatto molto grave” - “i dati sulla delittuosità a Potenza sono in calo, proprio per i controlli ad alto impatto da parte delle forze dell’ordine che fino ad oggi hanno prodotto i controlli su oltre cinquemila persone, con 845 di esse positive al Sistema di Interscambio, 960 veicoli controllati con una serie di infrazioni rilevate, 180 esercizi commerciali con 37 sanzioni e la sospensione di una licenza. Dal 2019 la flessione della delittuosità è stata costante: alla fine del 2024 era del 6,7 per cento, nei primi tre mesi del 2025 del 3,1 per cento”. Per entrare maggiormente nel dettaglio, nel Comune di Potenza, si partiva da un totale di 1.768 reati nel 2019 e si è passati ai 1.474 del 2024. Ed anche la tendenza nel confronto tra i primi tre mesi dell’anno scorso e i primi tre di quest’anno indica una sostanziale riduzione con il numero che è sceso da 391 a 379 reati. Il dato è ancora più marcato con riferimento alla provincia di Potenza, su cui ha competenza la Prefettura del capoluogo: sul totale dei delitti mentre la variazione percentuale tra il 2023 e il 2024 è del -3,6 per cento, la variazione nel primo trimestre induce particolarmente all’ottimismo dato che si è arrivati a un -8,1.

La pm Piccininni, dando una chiave di lettura più sociologica dell’evoluzione della società giovanile, ha invece sottolineato una delle ragioni scatenanti i reati nei quali sono coinvolti i minorenni e che è ben chiara a chi riceve i singoli protagonisti per doverli poi giudicare: “La causa è riscontrabile innanzitutto nell’abuso di alcol. Lo Stato a differenza di quanto accade per gli stupefacenti con l’articolo 75, non prevede nessuna norma. L’unica soluzione – ha spiegato - è bloccare la fonte, fermare in maniera dura chi fornisce sostanze alcoliche soprattutto ai minorenni. Ed in questo contesto restano pochissime le segnalazioni di minorenni che fanno uso di alcol, a differenza di una realtà che ci porta altri dati e che è alla base della commissione di certi reati. Finora a me è capitato un solo caso di un genitore che ha denunciato l’abuso di alcol da parte della figlia. Per il resto nulla di più, anche se alla commissione di certi tipi di reati arrivano principalmente giovanissimi che hanno abusato di sostanze alcoliche. Per questa ragione il mio appello è a segnalare.”

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