Sono in terapia in camere iperbariche della Campania tre pazienti rimasti intossicati da monossido di carbonio sprigionato da un braciere nella loro abitazione di Melfi (Potenza). Si tratta di un bambino, di sua madre incinta e della nonna: a soccorrerli è stato il padre del piccolo, che ha chiesto aiuto medico.
I tre pazienti sono stati inizialmente portati nel pronto soccorso dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, per poi essere dirottati nelle camere iperbariche dello stesso nosocomio salernitano, del Cardarelli di Napoli e dell’ospedale pediatrico Santobono. Tutti e tre sono stati trattati con ossigeno iperbarico e restano in osservazione. Il bambino, di otto anni, che mostrava i livelli più alti di intossicazione, già all’uscita dalla camera iperbarica ha evidenziato un netto miglioramento.