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Stellantis, bene la produzione. Ma a soffrire è l’indotto

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

Stellantis, bene la produzione. Ma a soffrire è l’indotto

Al momento, a casa i 110 addetti della FdM e della LAS mentre su altri pesano non poche incognite

Venerdì 19 Gennaio 2024, 12:25

POTENZA - Nel 2023 ha immatricolato in Europa il 3,7 per cento in più dell’anno precedente. E questo in un mercato automobilistico che ha registrato sul territorio europeo, nell’anno appena passato, un saldo positivo del 13,7 per cento. Le buone notizie che riguardano Stellantis, però, non sono sufficienti a rischiarare l’orizzonte cupo che si staglia sull’area industriale di San Nicola di Melfi. Da qui sono partite una parte di quelle vetture vendute che hanno consentito al gruppo di immatricolare , nell’anno appena trascorso, in Europa (Ue, Efta e Regno Unito) 2 milioni 128mila 625 auto, con una quota di mercato pari al 16,6 per cento contro il 18,2 per cento (mentre nel mese di dicembre il gruppo ha venduto 136mila 16 auto, in calo del 14,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2022 ed una quota di mercato scesa dal 14,7 al 13 per cento).

Nonostante questo, però, a pesare sul futuro del comparto automotive in Basilicata c’è il nodo indotto. Con, al momento, a casa i 110 addetti della FdM e della LAS mentre su altri pesano non poche incognite. Una condizione difficile di cui i sindacati parleranno oggi con il ministro per le Imprese ed il Made in Italy, Adolfo Urso, in Basilicata per una due giorni di incontri e confronti con il mondo imprenditoriale lucano. Un incontro atteso durante il quale dovrebbero essere ufficializzati anche i nuovi stanziamenti che la stessa Regione Basilicata metterà a disposizione delle aree industriali lucane. Un pacchetto sostanzioso di interventi che prevede per programmi infrastrutturali nelle zone industriali del Potentino, a cominciare da San Nicola di Melfi, fondi per 35 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 30 milioni di euro per le aree industriali del Materano ed altri 7 milioni e mezzo per le aree Paip dei comuni lucani. Oltre 72 milioni di euro, dunque, che si sommeranno ai 20 milioni di euro dell’area di crisi complessa ed ai 30 milioni di euro dei contratti di sviluppo destinati agli incentivi alle imprese.

Insomma, il governo regionale punta sul rilancio dei suoi distretti industriali. Cominciando proprio da quello di Melfi. Oltre ai fondi, infatti, del futuro del comparto dell’automotive lucano il governatore Bardi e l’assessore alle Attività Produttive, Michele Casino, parleranno oggi con il ministro Urso in un incontro in Regione. Poi, nel primo pomeriggio il ministro incontrerà in Confindustria sia il Consiglio federale degli imprenditori lucani sia i sindacati dei metalmeccanici che avevano sollecitato un incontro proprio sul destino dell’indotto, con le sue sedici aziende di produzione con 2498 lavoratori e le otto aziende della logistica con 618 addetti.

«Al Governo chiediamo provvedimenti che restituiscano competitività all’intera filiera e di apprestare strumenti straordinari di tutela per i lavoratori adeguati alla gravità della situazione. Le tensioni sociali ad oggi risultano elevatissime e per il territorio della Basilicata potrebbero risultare drammatiche» ripetono, da giorni, i vertici di Fim Cisl, Fiom, Uilm, Fisic, Uglm e AqcfR che vorrebbero un tavolo permanente ad hoc sull’indotto lucano, considerato uno dei più strategici per le sue peculiarità. Nell’attesa del vertice dell’esponente del Governo Meloni con i sindacati, i lavoratori di tutte le aziende del comparto auto dell’area industriale di Melfi saranno in presidio davanti alla sede di Confindustria a partire dalle 12. «Rappresenteremo la drammaticità e le difficoltà che oggi vivono i lavoratori di Melfi, a partire da quelli della FdM e della LAS, a cui tutti siamo chiamati a dare risposta» sottolineano gli esponenti di Fim, Filt Cgil, Uil trasporti, Confsal, Fiom, Uilm, Fismic ed Uglm. Per gli addetti dell’automotive, dunque, serve che la questione indotto diventi centrali sui tavoli romani.

Nel frattempo, a chiedere al ministro Urso di incontrare i lavoratori in presidio è anche il parlamentare e coordinatore regionale del Movimento cinquestelle, Arnaldo Lomuti. «Chiedo al ministro di far visita ai lavoratori in presidio e di acquisire consapevolezza della bomba economica e sociale che il Governo, tacendo, potrebbe innescare. San Nicola di Melfi, in questo momento, è una polveriera, ma non si può chiedere ancora pazienza al popolo lucano – commenta Lomuti - Non possiamo consentire che l’emorragia continui. La vicenda FdM e LAS rischia di essere solo la prima tessera di un infernale effetto domino che interesserebbe tutto l’indotto Stellantis e, dunque, tutta la Basilicata».

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