POTENZA - L'immagine di un centro storico vuoto fa male. Intristisce i potentini, chi ha a cuore la città. La domanda è sempre la stessa: ma cosa si può fare per rivitalizzare via Pretoria e dintorni? Possibile che si riesca a calamitare gente solo quando ci sono eventi come la Parata dei turchi, la «notte bianca» o manifestazioni di intrattenimento? Fino agli anni '90 il centro era pieno anche nei giorni “normali”. Pioggia, vento, freddo o neve, poco importava: i ragazzi si davano appuntamento per passeggiare, incontrarsi, socializzare, le famiglie si riversavano qui per trascorrere un po' di tempo libero. Al netto del crac demografico che interessa anche il capoluogo lucano, con l'emigrazione giovanile che ha, in pratica, azzerato intere generazioni, se durante le iniziative il centro si popola vuol dire che c'è sempre un potenziale bacino d'utenza che va incentivato a frequentare la zona anche quando non c'è qualcosa di speciale. Semplicemente per “vivere” il centro. Già, ma come? Una delle questioni fondamentali è l'accesso. La proverbiale pigrizia dei potentini c'entra ma fino a un certo punto. È vero che vorrebbero arrivare con la propria auto fino a dentro il portone d'ingresso o all'interno di un negozio, ma è anche vero che d'inverno (che a Potenza dura almeno sei mesi) le rigide temperature contribuiscono a scoraggiare “traversate” a piedi per raggiungere via Pretoria. Di qui la proposta lanciata da uno degli storici commercianti del centro, Luigi Biscione, che chiede di aprire piazza Mario Pagano al parcheggio delle automobili almeno durante il periodo invernale, escludendo le feste natalizie quando l'area dovrà essere a disposizione di eventi come il mercatino o gli stand di degustazione. Della sua idea ne ha parlato con vari consiglieri comunali ma, a quanto sembra, per il momento non ha trovato sponde: «Oggi la piazza a cosa serve? Soprattutto quando fa freddo non la frequenta nessuno – tuona Biscione – e lì si vedono parcheggiate solo vetture di privilegiati interlocutori della Prefettura o della Provincia. Aprendola a tutti si potrebbe prevedere una tariffa per il parcheggio orario in modo da garantire un certo riciclo. E, secondo me, sarebbe un vantaggio anche per tutti i negozi: uno dei motivi per i quali i cittadini preferiscono andare a fare shopping altrove - conclude Biscione - è che dopo aver fatto compere si è costretti a girare con le borse in mano fino a raggiungere la propria vettura parcheggiata lontano. Ricordo che anni fa c'era chi acquistava all'Upim e portava i suoi pacchi a poca distanza, nell'auto ferma in piazza».
L'avvocato del diavolo direbbe: ma piazza Mario Pagano è bella senza auto, uno spettacolo per gli occhi. «Gli occhi di chi? - interviene Biscione – ormai qui non ci viene nessuno. Quei pochi che si fermano a fare fotografie alla piazza se ne faranno una ragione. Ripeto, io penso che solo trasformando la zona in parcheggio, per un limitato periodo all'anno, si potrà contribuire a ripopolare il centro. Occorre agevolare l'arrivo dei cittadini, non complicarlo come si è fatto negli ultimi anni».
Raccogliendo la proposta di Biscione, la Gazzetta apre un dibattito aperto alle voci di cittadini, commercianti e rappresentanti istituzionali. Ci sono tanti aspetti su cui incidere per rivitalizzare il centro, a cominciare dalla necessità di «riempirlo» di contenuti o di invertire il trend degli ultimi vent’anni, quando abbiamo assistito al progressivo svuotamento degli uffici pubblici. Quello di cambiare la «destinazione d’uso» della piazza è un tema che per certi versi è sempre apparso un tabù. Ma vale la pena riflettere anche su questo tema perché nulla dovrà essere intentato per rianimare il centro.