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Basilicata, Stellantis: «A rischio 10mila posti»

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Basilicata, Stellantis: «A rischio 10mila posti»

foto Tony Vece

Cgil e consiglieri del M5S: questa crisi è un caso nazionale

Giovedì 14 Luglio 2022, 13:19

Lavorare insieme alle altre Regioni per portare sui tavoli romani la crisi dell’automotive e gli effetti che si avrebbero sull’occupazione e sull’economia, in particolare in Basilicata. Sono i consiglieri regionali del Movimento cinquestelle lucani, Carmela Carlucci, Gianni Leggieri e Gianni Perrino a presentare una mozione sul caso Stellantis. Una mozione da discutere nella seduta del prossimo Consiglio regionale, fissata per il 19 luglio, e finalizzata, appunto, ad impegnare la Regione a chiedere - con Puglia, Campania e Molise - l’avvio di un tavolo al Ministero per lo Sviluppo economico sul caso automotive.

I timori sul futuro dello stabilimento di San Nicola di Melfi e sulle aziende dell’indotto crescono giorno dopo giorno. E rischiano di diventare un boomerang per l’economia lucana. Tra la fabbrica della casa automobilistica e le imprese collegate all’indotto ci sono diecimila posti di lavoro. Un numero importante che la sola transazione verso l’elettrico potrebbe portare a settemila unità. Garantire i posti di lavoro resta la priorità per i sindacati ed anche per il governo regionale che, ieri, lo hanno ribadito al Tavolo permanente sull’automotive. L’assessore regionale alle Attività produttive, Alessandro Galella, ha fatto sapere di aver già scritto al ministro Giorgetti, ma ora la richiesta di spostare la vertenza a Roma, oltre che dai consiglieri pentastellati, viene pure dalla Cgil. In particolare, dal segretario regionale Angelo Summa e dalla segretaria regionale della Fiom Cgil, Giorgia Calamita. «Al tavolo – spiegano Summa e Calamita – abbiamo ribadito la necessità di un impegno concreto nel rapporto con Stellantis affinché vengano garantite le commesse e la capacità produttiva per tutte le aziende della componentistica, e affinché ci sia la tenuta occupazionale di tutti i 10mila lavoratori. Al tavolo abbiamo inoltre sottolineato la necessità di coinvolgere anche il governo nazionale, a partire dall’incontro del prossimo 20 luglio con il ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori Stellantis, che - continuano i sindacalisti - dovrà essere l’occasione per sostenere le istanze sollevate al tavolo regionale dell’automotive con un impegno di ciascun attore coinvolto, ognuno per il ruolo che ricopre, affinché si possano dare risposte concrete al territorio».

Gli obiettivi sono chiari: dar vita ad una vertenza complessiva sulla vicenda Stellantis, inserendo anche le aziende della logistica e della componentistica e, nello stesso tempo, lavorare per rendere più competitivo il settore dell’indotto, puntando ad una «diversificazione delle attività che salvaguardi gli attuali posti di lavoro».

D’altra parte, il timore è che con la crisi che incombe, l’impatto della transazione ecologica e le previsioni sull’occupazione per la Basilicata si trasformino in un «autunno caldo anzi caldissimo». «Per Stallantis e per l’indotto - commentano i consiglieri regionali lucani del M5S nella loro mozione - ci vogliono idonee garanzie affinché il prossimo autunno non si acuiscano preoccupazioni e sfiducia in un comparto vitale per l’economia regionale e nazionale». Azioni che potrebbero passare dal coinvolgimento delle altre regioni al trasferimento della vertenza a Roma, sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico.

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