POTENZA - Il Comune di Rotonda non deve risarcire nulla ad Acquedotto Lucano per la depurazione. Semmai Acquedotto lucano avrebbe dovuto chiedere i canoni direttamente ai singoli cittadini che hanno beneficiato del servizio. Così ha stabilito, in primo grado, il tribunale di Lagonegro, respingendo la richiesta di Acquedotto Lucano che reclamava il pagamento dal Comune di una fattura di 417 mila 855 euro per il servizio di depurazione svolto dal 7 aprile 2008 al 12 aprile 2014.
La vicenda parte da più lontano, avendo nel 2004 il Comune di Rotonda, unico in Basilicata, deciso di non aderire più ad Acquedotto Lucano e quindi all 'Ambito territoriale ottimale (Ato). Il sindaco dell'epoca, Giovanni Pandolfi, aveva fatto approvare due delibere (la n. 34 e la n. 46 rispettivamente del 10 e del 20 luglio 2004) , con le quali il Comune prendeva direttamente in gestione la rete idrica e quella fognaria, «sottraendole» ad Acquedotto lucano. Le delibere, però, furono annullate dal tribunale superiore delle acque.
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION