L’area industriale di Melfi - sede dello stabilimento di Stellantis, dove si producono Jeep e 500X, e di varie imprese dell’indotto - va inserita «nel perimetro delle zone Zes della Basilicata, che permetterebbe di abbattere del 50 per cento il reddito d’imposta per tutte le imprese del comparto». E’ la proposta della Regione Basilicata illustrata oggi dall’assessore allo sviluppo economico, Alessandro Galella, al tavolo permanente sul polo produttivo automotive, che si è riunito oggi a Potenza.
Abbattere i costi della Tari per le aziende dell’automotive e per quelle che operano nell‘indotto di Melfi. Rivitalizzare l’area con contratti di sviluppo e bandi 4.0 e per l’efficientamento energetico. Inserire l’area di Stellantis e del suo indotto nel perimetro delle zone Zes della Basilicata, ampliamento che permetterebbe misure speciali e sgravi fiscali. Mettere in campo le azioni per proporre al Mise di riconoscere il settore automotive area di crisi complessa. E, infine, prevedere un piano di formazione continua per non perdere posti di lavoro e adattarsi ai cambiamenti richiesti dai nuovi progetti industriali. Sono le proposte concrete emerse questa mattina dal tavolo permanente sul polo produttivo automotive convocato questa mattina dall’assessore regionale per lo Sviluppo economico, Alessandro Galella. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Melfi, Giuseppe Maglione, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Confsal e Fismic e i presidenti di Confindustria e di Confapi di Potenza e Matera.
A partire dal 2024 nello stabilimento Stellantis di Melfi andranno in produzione quattro modelli di auto elettrica. Nell’incontro sindacati e organizzazioni di categoria hanno espresso le proprie preoccupazioni ed evidenziato le iniziative utili, recepite nel documento unitario scaturito dal tavolo, per traghettare la complessa fase di transizione ed essere sempre più competitivi sul mercato europeo e mondiale in un sistema in continua evoluzione. «Siamo pronti – ha detto Galella - a portare le nostre istanze, condivise con le forze politiche, datoriali e sindacali, sui tavoli nazionali e con la Stellantis e ad aprire un confronto per salvaguardare le realtà produttive e i posti di lavoro. Sappiamo che dobbiamo rendere competitivo il prodotto lucano, affrontando le difficoltà che i cambiamenti ci propongono. Per quanto riguarda l’indotto, sempre nell’ottica della concretezza e del realismo, sappiamo che le commesse si vincono solo nella logica della competitività. Dobbiamo, dunque, lavorare per abbassare i costi della produzione. Come Regione Basilicata questo è uno degli obiettivi che ci poniamo. Oltre ai contratti di sviluppo su cui metteremo poste finanziarie importanti, alle azioni per dichiarare l'indotto dell'automotive area di crisi complessa e all’ampliamento della zona Zes comprendente anche le aree delllo stabilimento Stellantis e dell'indotto stiamo lavorando su misure per abbattere i costi energetici per innalzare i livelli di competitività (industria 4.0) e favorire l’autoproduzione di energia, insieme ad altri progetti, compreso quello pilota presentato dalla Regione Basilicata per la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde, nel quale potrebbe trovare una collocazione il centro ricerca Sata».