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Città e paesi senza medici in Basilicata: i lucani non possono ammalarsi

Città e paesi senza medici in Basilicata: i lucani non possono ammalarsi

 
Donato Mastrangelo

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Donato Mastrangelo

sanità medici salute

Non solo specialisti ma servono anche i generici

Domenica 05 Giugno 2022, 10:00

MATERA - "Dica 33" questo sconosciuto. La richiesta che solitamente il medico di famiglia rivolge al paziente, ascoltando il torace con l'ausilio dello stetoscopio, rischia di diventare merce sempre più rara in Basilicata. Fuor di metafora, infatti, c'è da fare i conti con la carenza dei medici di medicina generale. Almeno una sessantina i posti vacanti sul territorio regionale. Nel frattempo la Regione Basilicata, come annunciato nelle scorse settimane dal presidente Vito Bardi, nell'ambito delle misure previste dal PNRR, Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha varato un piano che prevede la messa in sicurezza delle strutture ospedaliere esistenti e la realizzazione di 5 ospedali di comunità (Tinchi, Stigliano, Maratea, Venosa e Muro Lucano) e di 17 case di comunità diffuse su tutto il territorio regionale. Sarà questa la risposta efficace alla necessità, sempre crescente, da parte della popolazione in buona parte anziana, di ricevere servizi e prestazioni adeguati sul piano sanitario? Intanto c'è da fronteggiare la problematica delle zone carenti di assistenza primaria. Proprio per questo la Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alla Salute, Francesco Fanelli, ha approvato una delibera, pubblicata sul Bur della Basilicata dello scorso 16 maggio, pubblicando gli elenchi relativi al periodo gennaio - dicembre 2022 delle località carenti dei medici di assistenza primaria convenzionati e dei medici pediatri di libera scelta formati dalle Aziende Sanitarie Locali di Potenza (ASP) e di Matera (ASM). Questo per consentire alle Aziende sanitarie di conferire gli incarichi a tempo indeterminato nelle località definite "carenti". Il termine per la presentazione delle domande di ammissione alle rispettive aziende sanitarie scade domani. Se l'obiettivo della cosiddetta "Missione 6" del PNRR è quello di garantire una assistenza sanitaria di prossimità, diffusa capillarmente sul territorio per garantire cure primarie e intermedie, a partire dalle categorie più fragili, d'altro canto rileva il dott. Erasmo Bitetti della FIMMG, Federazione Medici di Medicina Generale), «non mancano le preoccupazioni di medici ed associazioni di cittadini proprio in ragione della carenza di personale e di segni di fuga dalla professione anche da parte di giovani medici che sembrano preferire l'attività privata al posto di quella dipendente o convenzionata».

«Matera e Potenza - dichiara la dott.ssa Caterina Bruno, del direttivo regionale della FIMMG - riescono ancora a coprire i vuoti di organico. In provincia, invece, le carenze sono significative. A volte gli incarichi non sono appetibili. Se un medico in un paesino deve svolgere servizio ambulatoriale dal lunedì al venerdì ed essere retribuito in base al numero di scelte allora sarà più probabile che quel collega opti per il servizio di guardia medica, così guadagnerà di più. Non dimentichiamo che veniamo da anni duri di emergenza sanitaria dovuti al Covid mentre ora ci tocca fronteggiare anche il vaiolo. Nei paesi, dove la popolazione è anziana, si ha a che fare con pazienti che hanno pluripatologie. Bene ha fatto la Regione Basilicata ad indire i nuovi avvisi per colmare le sedi carenti. Le case di comunità sono un prezioso supporto per il territorio, un luogo fisico dove effettuare controlli, fare prevenzione, vaccini ma la medicina generale va riorganizzata. È fondamentale assicurare piccole aggregazioni funzionali in modo da permettere ai medici di operare sia in ambulatorio che a quota oraria. Microteam di professionisti, convenzionati con il sistema sanitario nazionale, che possono così assicurare un efficace sistema di erogazione delle cure primarie».

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