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La Basilicata alza gli occhi al cielo e guarda all'aerospazio

 
Redazione online

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A Grottaglie il centro di formazione per pilotare gli aerei «senza pilota»

Il governatore Bardi in Belgio a convegno con esperti del settore

Giovedì 02 Giugno 2022, 13:13

POTENZA - «L'aerospazio sarà una priorità della Strategia di specializzazione intelligente (S3) della Regione Basilicata nel Programma operativo Esif 2021-2027": lo ha detto il presidente della Regione, Vito Bardi, partecipando, in Belgio, ad un convegno con esperti del settore, in qualità di vicepresidente della rete Nereus, costituita a Tolosa circa 12 anni fa.

Bardi - secondo quanto reso noto dal suo portavoce - ha rievocato le tappe dello «sviluppo del settore spaziale» in Basilicata, a partire dal 1983, quando fu decisa la creazione a Matera del Centro di geodesia spaziale: «Un altro passo politico di rilievo - ha aggiunto - è avvenuto nel 2015 quando la Strategia di Specializzazione Intelligente della Regione Basilicata ha individuato l’Aerospazio tra le aree di specializzazione intelligente a cui fanno riferimento le azioni e gli interventi previsti dal Programma Operativo Regionale Ce Fesr 2014-2020, capitalizzando le esperienze precedenti con gli stakeholder spaziali lucani. Con la costituzione nel 2015 del Cluster Aerospaziale Basilicata (Clas), membro del Cluster Aerospaziale Nazionale, nel quale è confluita la precedente esperienza degli stakeholder spaziali lucani, posso dire che oggi abbiamo nel nostro territorio uno dei gruppi di ricercatori più qualificati, abbiamo talenti e aziende del settore spaziale che operano nel mercato Ue e internazionale e possiamo utilizzare le loro competenze anche in altri settori economici facilitando la cooperazione tra i nostri 5 cluster tecnologici regionali nel quadro della strategia di specializzazione intelligente della Basilicata.

«I dati spaziali sono il nuovo oro dell’economia spaziale, ma il loro utilizzo è ancora complesso soprattutto per le regioni. Tradurre i dati territoriali in informazioni e servizi utili e fruibili per i cittadini e le regioni è ancora una grande sfida. Attraverso la piattaforma Nereus, le nostre regioni e i loro stakeholder spaziali dovrebbero continuare la loro cooperazione per facilitare l’accesso, la gestione e l’elaborazione dei dati. Dovremmo superare insieme gli ostacoli politici, amministrativi e tecnici, come la mancanza di adeguate competenze e conoscenze dei funzionari e delle persone che utilizzano quei dati. In altre parole - ha concluso Bardi - le regioni dovrebbero investire in programmi di formazione per i propri funzionari che utilizzano i dati spaziali e per le risorse umane che lavorano in aziende e centri di ricerca che forniscono servizi e dati spaziali». 

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