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Diritti alla persona in Basilicata: «Il Garante chi l’ha visto?»

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Potenza consiglio regionale aula

La legge approvata nel 2020 è rimasta solo sulla carta . La politica non ha ancora l’accordo sul referente e l’ organico è al minimo

Sabato 05 Marzo 2022, 10:57

POTENZA - Doveva essere la legge che segnava il rafforzamento della lotta alle discriminazioni e nello stesso tempo razionalizzava le risorse pubbliche. Una nuova norma capace di mettere insieme figure sino ad allora distinte: dal difensore civico al garante per l’infanzia. Ad oggi, però, ad oltre anno dall'approvazione all'unanimità il 22 dicembre 2020 la legge sul Garante regionale per i diritti della persona, voluta dal consigliere leghista Massimo Zullino, è una norma rimasta solo sulla carta. Una legge «fantasma» se si considera che l’iter amministrativo è ancora in itinere ed i tempi per la sua ultimazione non sono prevedibili. Eppure, quella legge che metteva insieme i compiti delegati agli uffici del Difensore civico e del Garante per l'infanzia ed in più prevedeva il Garante dei diritti dei detenuti e delle vittime di reato ed il Garante del diritto alla salute e delle persone con disabilità, era stata indicata anche a livello nazionale come una delle più innovative nel settore. Un dato che stride con la situazione attuale: il Garante non ancora nominato (nonostante le domande siano state presentate), il Difensore civico ed il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza ancora in carica (con una proroga di quasi tre anni) e gli uffici per il disbrigo delle pratiche legate alle nuove funzioni con gli organici ridotti al lumicino. Invece di essere potenziati. Come dimostra l’abolizione dell’unica posizione organizzativa presente nell'ufficio. Una situazione complicata quella del personale, quindi, che diventa ancor più paradossale se si considera che era stato proprio un accordo tra le forze della maggioranza a stabilire il potenziamento degli organici del nuovo ufficio del garante, anche con la nomina di un dirigente.


L’intesa politica come la legge è, però, rimasta sospesa. E del Garante per i diritti della persona non ne ha parlato più nessuno. Meno che mai in questo periodo con le forze politiche impegnate nella verifica politica.
«L’istituzione della figura del Garante regionale dei diritti della persona è un tema di grande importanza perché legato a questioni di estrema delicatezza, affrontato in sede di conferenza dei capigruppo e poi posto all'ordine del giorno della massima Assise territoriale - precisa il presidente del consiglio regionale Cicala a cui spetta la scelta - Una nomina che deve cadere su una persona preparata che abbia solide competenze giuridiche e una specifica esperienza. Una persona  che dovrà operare in condizioni di piena autonomia e indipendenza, sensibile e dotata di grande equilibrio, quel doveroso equilibrio da porre nell'attenzione a tutte le persone più deboli che avranno bisogno del suo aiuto. E proprio per questo il percorso che porterà alla scelta del Garante dovrà essere condiviso da tutte le forze politiche. Il mio grande auspicio è che, con l'impegno di tutti noi si possa giungere quanto prima alla nomina di questo organo di tutela e, contestualmente, definire gli assetti legati alla questione logistica dell’ufficio». «Quanto prima» rassicura Cicala. Dopo 15 mesi fare presto è un imperativo.

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