In Puglia e Basilicata
Il caso
foto Tony Vece
12 Gennaio 2021
Redazione online
POTENZA - I rappresentanti d’istituto delle scuole superiori di Potenza hanno proclamato uno sciopero per il 15 gennaio prossimo, «durante il quale invitiamo gli studenti a disertare le lezioni online ed a prendere parte al nostro sit-in (ovviamente in modo sicuro e con distanziamento) davanti il palazzo della Regione Basilicata, alle ore 9.30. Chiederemo le dimissioni dell’assessore alla sanità, Rocco Leone, ed un rientro a scuola sicuro per tutti».
In Basilicata (zona gialla dallo scorso 11 gennaio), il presidente della Regione, Vito Bardi, ha disposto la dad per le scuole superiori fino al 31 gennaio. «Dopo l’ennesimo posticipo riguardante la riapertura delle scuole - sottolineano i rappresentanti d’istituto - noi studenti sentiamo il dovere di porci alcuni interrogativi, per la spiacevole situazione che stiamo vivendo. Richiediamo un rientro a scuola in maniera sicura, affinché sia tutelata la salute di ogni studente, ed allo stesso tempo venga assicurato un diritto inalienabile come l'istruzione».
I SINDACATI - «Incombe un largo uso degli ammortizzatori sociali, incombe una grande incertezza sugli assetti finali. Quindi abbiamo chiesto di arrivare a un accordo sindacale perché è indispensabile, ma bisogna prima approfondire sito per sito in modo da non prendere a scatola chiusa le indicazioni di ArcelorMittal». Lo ha detto Roberto Benaglia, segretario generale della Fim Cisl, al termine dell’incontro nella sede di Confindustria a Roma tra le organizzazioni sindacali, Invitalia e ArcelorMittal per la presentazione dell’accordo del 10 dicembre. «C'è una fase di crescita dell’attività lavorativa - ha aggiunto - che sicuramente è interessante, ma non basta. Ci saranno incontri specifici, ci sarà una ripresa del confronto, e noi ribadiremo le richieste su alcuni aspetti fondamentali: la certezza degli investimenti che si svolgono, la certezza che gli ammortizzatori siano sostenibili per tutti i siti e per tutti i lavoratori, che il perimetro dell’accordo coinvolga anche i lavoratori di Ilva in As, che ci sia l’integrazione salariale». Benaglia ha sottolineato che «oggi non c'era nessun rappresentante del governo, ma l’accordo sindacale dovrà prevedere gli impegni del Ministero del Lavoro e del Mise e li recupereremo strada facendo per ottenere quelle garanzie che consentano di rilanciare un importante polo che già nel 2021 ha buone possibilità di ripresa». C'è però bisogno di «accordi sindacali nuovi e forti - ha concluso - per poter difendere l’occupazione, i lavoratori e la sostenibilità ambientale».
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