POTENZA - Sono 2.296 i candidati, su 2.635 partecipanti, ammessi a sostenere le prove dei concorsi all’Arpab. A metà settembre potrebbero già partire i primi concorsi per alcune figure di diplomati e per i laureati in fisica e informatica e le preselezioni per tutte le altre. «Con l’assunzione di 80 nuove unità - sostiene l’assessore regionale Gianni Rosa - non soltanto colmeremo le ataviche carenze di organico, ma con il reclutamento di tecnici altamente specializzati concluderemo il percorso iniziato con la riforma dell’Arpab».
Tra gli esclusi alle prove del concorso c’è chi ritiene di aver subito un’ingiustizia. Una questione legata al mancato riconoscimento dell’equipollenza tra la laurea in Biotecnologie Molecolari e la laurea in Biologia. Eppure l’Università di Basilicata, proprio in relazione ai concorsi pubblici, ha attestato più volte questa equipollenza. A questo punto come si regolerà l’Arpab? Sulla questione è stata inviata una nota all’Ordine nazionale dei biologi (che ha subito impugnato il provvedimento), al Ministero della Salute e all’Assoarpa in cui si denuncia «la non conformità dell’avviso pubblico dell’Arpab per l’assunzione di 58 unità unità rispetto alle disposizioni normative vigenti e a quelle poste dalla contrattazione collettiva applicabile al comparto sanità, come pronunciato dal Tar di Basilicata in merito ad un analogo avviso pubblico per un posto di collaboratore tecnico professionale (biologo).
Di qui la richiesta all’Arpab e all’assessore Rosa di rettificare l’elenco degli ammessi e di riammettere alle prove del concorso chi possiede la relativa documentazione attestante il titolo di equipollenza a Biologia. Per la verità a questo appello la Regione non ha ancora risposto, riferendo soltanto dell’espletamento dei concorsi a metà del mese di settembre. Ovviamente chi si sente leso da questa decisione andrà avanti nella sua «battaglia». All’Ordine nazionale dei biologi e al ministro Speranza, in particolare, è stato chiesto di «provvedere alla tutela dei diritti di tutti i professionisti sanitari che si trovano nella condizione di essere esclusi nonostante siano in possesso di una laurea equipollente a quella di Biologi. Il tutto affinché il concorso possa essere espletato secondo i principi di legalità, buon andamento e imparzialità previsti dall’articolo 97 della Costituzione italiana». L’Ordine, come dicevamo, ha impugnato, aspettandosi il dietrofront dell’Arpab.