POTENZA - Esami urgenti che non possono essere prenotati, visite radiologiche per pazienti anziani che vengono fissate, controlli su pazienti oncologici che slittano perché bisogna attendere di smaltire quelli che sono stati precedentemente fissati, utenti che spesso non riescono neanche ad avere informazioni.
È il caos dell’ospedale «San Carlo» nella ripresa post emergenza covid. Sono le difficoltà del più grande ospedale della regione dopo le chiusure legate al lockdown. Situazioni complicate già riportate dalla Gazzetta attraverso le parole dei nostri lettori su cui la stessa Regione chiede un cambio di passo. Cambio che potrebbe arrivare già lunedì prossimo quando, come annunciato dal dg Massimo Barresi, l’ospedale riattiverà tutte le attività intra menia. In poche parole, tutta la diagnostica.
Una buona notizia arrivata dopo che lo stesso assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone, aveva inviato, solo quattro giorni fa, una seconda lettera ai vertici del «San Carlo» ribadendo la necessità di riaprire tutti gli ambulatori e di riattivare le visite con orari prolungati e nel week end. Su queste ultime due indicazioni, però, al momento nulla è stato fatto. Gli ambulatori riapriranno sì tutti, ma al momento senza orario prolungato e senza turni nel week end.
«Bisogna capire come fare» sottolineano i sindacati, precisando che la questione sarà oggetto di un incontro. È evidente, però, che senza un prolungamento dell’orario di lavoro e senza l’utilizzo difficilmente sarà possibile smaltire in tempi brevi le visite accumulate durante la sospensione legata al Covid e quelle che sono fissate regolarmente fissate. A questo, poi, va aggiunto che, le prescrizioni di sicurezza allungheranno e non di poco la tempistica degli stessi controlli, limitando anche il numero degli accessi. «Circa 150 al giorno» secondo il dg Barresi, a fronte dei 300 circa sollecitati dall’assessore Leone.
La situazione, dunque resta complicata e di non semplice soluzione. Per capire come finirà si dovrà attendere la prossima settimana, ma è evidente che è proprio sullo smaltimento di visite ed esami al «San Carlo» si giocherà molto della partita sanitaria che attende la Basilicata nel periodo post emergenza.