L’ex ghetto di Boreano, nelle campagne di Venosa sarà ristrutturato per diventare un «moderno centro di accoglienza» per i lavoratori migranti impegnati nel settore dell’ agricoltura. Lo ha annunciato Pietro Simonetti, componente del Tavolo nazionale anticaporalato del Ministero.
A Boreano l’area per tanti anni occupata e gestita dai caporali e sgomberata nel 2016, si trovano strutture realizzate durante la riforma fondiaria.
Le «forme urbanistiche iniziali» - ha spiegato Simonetti - saranno mantenute. Con interventi per una spesa di 2,5 milioni di euro saranno creati posti letto, servizi di trasporto e socio-sanitari, uffici per il reclutamento dei lavoratori con liste gestite dai centri per l’impiego. Il piano nazionale anticaporalato, che è diventato «esecutivo» - ha aggiunto Simonetti - prevede la realizzazione di strutture di accoglienza anche a Scanzano Jonico, Lavello e Palazzo San Gervasio. Anche per queste località è prevista la realizzazione di posti letto, servizi di trasporto, socio sanitari e di reclutamento dei lavoratori con le liste di prenotazione gestite dai centri per l’Impiego.
In Basilicata saranno spesi 17 milioni di euro comprensivi dei fondi Pon ed al netto delle risorse regionali del comparto di derivazione europea.
In tutto questo discorso gli atti amministrativi finali sono stato approvati dalla Regione e dell’Alsia in questi giorni e rappresentano la conclusione di un lavoro del Coordinamento Politiche Migranti iniziato nel 2016 con l’intesa stipulata con il Ministero dell’Interno e le Prefetture per l’utilizzo dei fondi Pon entro il 2022». «In parallelo - ha aggiunto ancora Simonetti - la Regione, anche in attuazione delle degli interventi contenuti nel Piano Nazionale, ha in corso di definizione gli interventi relativi all’accoglienza per la prossima raccolta del pomodoro nell’area del Bradano e dell’orto frutta nel Metapontino con la previsione di attuazione delle norme Covid 19».
«Spetterà - ha concluso - alle Prefetturedi Potenza e il Coordinamento delle azioni da attuare secondo le nuove normative, grazie all’impegno del Dipartimento, dei funzionari e assistenza tecnica come per tutti i progetti lucani».