Fca fa spazio a Stellantis, Confindustria Basilicata: «Stabilimento Melfi sia centrale»
NEWS DALLA SEZIONE
Taranto, ruba creme in una farmacia e tenta la fuga: ladro seriale arrestato
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
Taranto, ruba creme in una farmacia e tenta la fuga: ladro seriale arrestato
i più letti
Sanitopoli lucana
Giovanni Rivelli
29 Dicembre 2018
POTENZA - Il Tribunale del Riesame di Potenza non si smentisce e, dopo l’annullamento con rinvio in Cassazione della prima decisione con cui aveva confermato le misure cautelari per il presidente della Regione Marcello Pittella, incappato in un’inchiesta della Procura di Matera su un giro di raccomandazioni nei concorsi della Sanità, anche nel giudizio-bis conferma la misura «così come modificata», nel frattempo dal Gip che rispetto agli iniziali arresti domiciliari aveva poi scelto di passare al divieto di dimora a Potenza.
La decisione di ieri mattina, sotto il profilo politico, vuol dire due cose: la prima è che resta la sospensione dalla carica imposta dalla legge Severino per chi abbia divieto di dimora nel luogo i esercizio del mandato; la seconda (e forse quella che brucia di più) è che a questo punto le decisioni per le elezioni regionali previste per il 26 maggio (sempre che il Tar, davanti a cui pendono ricorsi, non ne dispongano l’anticipazione) si arriverà con questo stato di fatto. Impossibile, infatti, che anche un eventuale (e probabile) nuovo giudizio di Cassazione possa arrivare prima (per le sole motivazioni del Riesame servono 30 giorni) per cui ogni scelta della coalizione e dello stesso Pittella dovrà basarsi sulla situazione giudiziaria attuale.
Se, invece, qualche novità sotto il profilo giudiziario potrà esserci, è legata alla richiesta di rinvio a giudizio che il Pm Salvatore Colella ha annunciato di aver presentato nel corso della discussione davanti al Riesame. E considerato che dalla richiesta il Gip ha 5 giorni per fissare l’udienza e 30 giorni per effettuarla, pur non trattandosi di termini perentori, questa decisione potrebbe arrivare prima di quella di un eventuale ricorso alla Suprema Corte. Ma, comunque (anche considerata la presenza di 34 indagati con relativi avvocati a discutere) difficilmente prima del termine di definizione delle liste.
Una situazione di difficoltà politica per il centrosinistra cui la giunta regionale reagisce esprimendo la sua solidarietà al presidente disarcionato parlando di una decisione del Riesame appresa «con forte rammarico e non senza sorpresa», mentre ancor più duro è il giudizio del gruppo del Pd i cui consiglieri (con un solo distinguo) si dicono letteralmente «allibiti» per la decisione del Riesame parlando di «provvedimento che ha dell’assurdo».
I rilievi della Cassazione, che aveva ravvisato nel primo provvedimento salti logici e ricostruzioni «probabilistiche» e assertive, insomma, faceva sperare in qualcosa di diverso. E ora bisognerà aspettare 30 giorni per leggere il perché non sia stato così nelle motivazioni della decisione.
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su