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Il premier a Matera: mi hanno chiamato al Governo perché non sapevano dove sbattere la testa

 
Rita Schena

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Rita Schena

Renzi a Matera

foto Genovese

Sabato 19 Novembre 2016, 12:53

MATERA - «Hanno chiamato me al governo non perché pensavano che fossi più bravo ma perché non sapevano dove sbattere la testa. Il Paese era bloccato, le riforme erano bloccate. Noi stiamo facendo quello per cui siamo stati chiamati, questa storia del referendum nasce dalla ragione sociale del governo». Lo dice il premier Matteo Renzi a un’iniziativa per il Sì a Matera.

«Perché questa riforma è importante? Perché si permette all’Italia di essere più semplice. Non votate Sì o No se 'mi sta antipatico il presidente del Consiglio'. Ma si vota su una domanda che ci abbiamo messo 30 anni a metter nella scheda. C'è scritto Sì o No, ma potrebbe esserci anche scritto Sì o Mai». «Votate per chi vi pare, ma nella consapevolezza che questi 15 giorni che ci separano dal referendum intere generazioni li hanno aspettate, i vostri figli e nipoti li aspettano - afferma il premier - perché se vince il No possiamo metterci un crocione sulle riforme».

«Non mi fa paura cosa succederà sui mercati se vince il no» al referendum costituzionale, ha sottolineato Renzi. «Mi fa paura che cosa accadrà nei mercati rionali» quando «un paese fa prevalere lo sconforto e sfiducia» sulla speranza. «Chi dice No non dice No nel merito. Ma o dice No perché, anche per colpa mia, l’abbiamo buttata in politica, o perché dicono No a tutto salvo poi non riuscire ad andare d’accordo su niente se li metti insieme. Io credo al futuro dell’Italia, mettiamoci in moto insieme, non lasciamo l'Italia a chi pur di far fallire noi, fa fallire il Paese. Pur di fare un dispetto al presidente del Consiglio bloccherebbero il Paese, lo terrebbero inchiodato, impantanato nelle sabbie mobili». «I sondaggi vedono in testa i No? Se fossi scaramantico direi 'meno malè. Ma la verità è che la maggioranza delle persone è incerta: se parte un tam tam e andiamo di casa in casa a convincere le persone, sarà meraviglioso. Non lasciate il potere a quelli che hanno sempre vissuto di politica e sono solo interessati a riprendersi un pezzo di potere». 

«Se vince il No si esce con l'ennesima accozzaglia di tutti senza un ragionamento alternativo», ha detto sempre il premier, «c'è una parte della vecchia classe politica che è sempre stata a favore delle riforme e ora è contro solo perché vuole tornare. Spero nessuno si spaventi - scherza - vi mostro una foto dei sostenitori delle riforme».
«Questo referendum sta mettendo insieme un gioco delle coppie fantastico. D’Alema e Grillo, uno che sostiene la politica e uno l'antipolitica. Vendola e La Russa. E’ bellissimo. Siamo meglio di Maria De Filippi», ironizza ancora.

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