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I Grillini: «La nostra proposta di legge è pronta»

 
Rita Schena

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Rita Schena

Venerdì 23 Settembre 2016, 19:57

BARI - «La nostra proposta di legge è pronta. Può diventare legge domani, dunque la prima domanda è chiara: Emiliano la appoggia o no? Chiediamo che il presidente risponda chiaramente invece di continuare a tergiversare sulla questione». Così il gruppo consigliare alla Regione Puglia del Movimento Cinque Stelle risponde in una nota alla proposta del governatore pugliese, Michele Emiliano, di tagliare gli stipendi a tutti i politici.
I 'grillini' accusano Emiliano di rilanciare «a distanza di un anno una proposta con la quale non fa altro che accontentare se stesso e i 'vecchi volponi della politica'», dal momento che «finirebbe per limitare l’attività politica solo a chi si è già stabilizzato da tempo nel mondo del lavoro, ricchi e anziani, escludendo dunque definitivamente i giovani». Per il M5S dietro la proposta del governatore si nasconde «una legge 'SalvaEmiliano' che gli permetterebbe di continuare ad intascare un lauto stipendio che oggi, non vorremmo sbagliarci, si aggira intorno ai 14.000 euro al mese, alla faccia dei cittadini in crisi». La proposta di Emiliano, per i 'grillini, avrebbe anche «evidenti limiti tecnici», quali «la complessità nel calcolare correttamente un mancato guadagno per chi ha partita Iva, o per chi ha fatturato cifre altalenanti nel corso degli anni».

E allora, chiede il M5S ad Emiliano, «anziché limitarsi a parlare da oltre un anno di riduzione degli stipendi, perché non se lo riduce già da subito come abbiamo già fatto noi? Mentre lui parla infatti, noi del Movimento 5 Stelle ce li siamo già ridotti dal primo giorno e già restituiamo la parte di rimborsi che non utilizziamo». I 'grillini' riferiscono che nei primi cinque mesi di mandato hanno accumulato 116.000 euro «con cui stiamo finanziando la realizzazione di 15 sale cinema nei reparti pediatrici degli ospedali pubblici di tutta la Puglia, (la prima sarà inaugurata a Bari il 30 settembre) nonché l'acquisto di alcune apparecchiature mediche che oggi mancano in molti ospedali, soprattutto nei reparti pediatrici».

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