Ieri il premier arrivato in serata al teatro Politeama di Lecce per un’iniziativa pubblica, aveva iniziato il suo intervento affermando che in Europa «è finito il tempo dei sorrisini, c'è bisogno dell’Italia e degli italiani, in Europa e nel mondo». Perché accada, tuttavia, «è necessario che l’Italia ci creda per davvero». L’Europa «non è solo un insieme di regole astratte e per questo c'è bisogno di noi», sottolinea Renzi ricordando il vertice di Euro-Med ad Atene di ieri. «E se diciamo che l’Europa ha un’anima, la questione dei migranti non possiamo lasciarla solo ad alcuni Paesi»
In un teatro gremito in ogni ordine di posti, mentre nella piazza antistante l’edificio si registrava qualche contestazione, il capo del Governo ha affermato: «Mi dispiace per quello che sta accadendo a Roma perché prima di essere segretario del Pd o premier sono un cittadino e se non riescono a scegliere un assessore che duri per più di 24 ore io sono triste. Ho dato la disponibilità a Raggi a fare tutto ciò che serve per dare una mano, perché io credo nelle istituzioni. Come governo siamo disposti a fare tutto ciò che serve. Se sei stato bravo solo a urlare a gridare a vivere di demagogia poi alla fine i problemi non li risolvi». «Dicono di no alle Olimpiadi a Roma perché qualcuno potrebbe rubare ma un Paese serio è quello che se qualcuno ruba lo arrestano, non quello dove si arrestano le grandi opere». «Qualcuno voleva che parlassi di Grillo...ma siamo in prima serata, ci sono i bambini, non possiamo parlare del M5S».
Parlando poi dell'Italicum, ha detto che «la legge elettorale si può cambiare. Ascoltiamoci, sediamoci a un tavolo, e arriviamo a trovare una soluzione», sottolineando che «è legittimo votare No al referendum, ma chi vota No si tiene l’Italia nella palude». «Quelli della vecchia guardia, protagonisti di tante riforme mancate, sono tutti per il No». «Da queste parti passano presunti esegeti di sinistra, ma non basta avere un curriculum bisogna avere un futuro...», ha aggiunto facendo un presumibile riferimento a Massimo D’Alema, tra i frequentatori più assidui della Regione salentina. «Se vince il No tornano quelli di prima, è la riedizione dei soliti e non mi stupirei che nascesse una bella Bicamerale D’Alema-Berlusconi, così ci
sentiamo tutti più giovani, ridiscutono per 20 anni e le cose non cambiano». Renzi ha ricordato inoltre il discorso di Piombino di Nilde Iotti, del 9 settembre di 37 anni fa. «Basta con questo bicameralismo perfetto», disse Iotti. «Questa non è la riforma di nessuno, è la vostra riforma. E’ la sfida di tutti i cittadini, vi mette in gioco», ha chiosato dopo aver elencato alcuni dei punti della riforma: dalla riduzione dei parlamentari all’immunità, fino all’abolizione del Titolo V e alla soppressione del Cnel. Con la stabilità come conseguenza tra le più importanti della riforma. «Avere 63 governi in 70 anni non ti aiuta a essere rispettato all’estero...».