di Giacomo Rizzo
La Città vecchia non è morta. C’è fermento. C’è voglia di rinascita. I turisti sono affascinati da monumenti, vicoli e postierle. Non vanno certo dimenticate le criticità, ma il patrimonio storico e culturale va rivalutato, rilanciato, restituito pienamente alla fruibilità di tutti. Il centro studi documentazione e ricerca «Le Scjaie», associazione di promozione sociale, ha organizzato una serie di visite guidate nella Taranto antica. Una passeggiata alla scoperta di pittaggi, postierle, larghi, piazze, piazzette, vicoli, bassi, segni e disegni. «Finora - sottolinea Angelo Cannata, che cura le “escursioni” in Città vecchia - abbiamo ottenuto risposte positive. C’è curiosità. La gente si informa e apprezza quello che il nostro territorio offre. Abbiamo chiamato questi tour “Il folklore e la vita quotidiana”. Sono due i turni, della durata di due ore, con turni fissi al mattino alle ore 11 e il pomeriggio alle 18 partendo da piazza Fontana».
C’è una presenza «importante di turisti - aggiunge Cannata - e per fortuna è così. Alcuni sono ospitati dai parenti, altri soggiornano in strutture ricettive del territorio. Le guide ufficiali parlano di visita a Taranto di mezza giornata, ma noi operatori ci impegniamo per spiegare che Taranto va vissuta e bisogna conoscerla meglio. Ci sono turisti che rimangono qui anche per una settimana e il dato è in netta controtendenza rispetto a quello che si potrebbe immaginare. Il turista in questa settimana è “stanziale”. Noi lo sappiamo. È necessario quindi non andare in vacanza per noi e rendere la città più accogliente per renderla ospitale e garantire questi percorsi guidati». Il ritorno economico non si limita alle guide turistiche «ma è garantito anche per le attività commerciali - osserva il rappresentante dell’associazione “Le Scjaie” - che decidono di rimanere aperte».
Ma c’è la sensazione che nell’Isola ci sia un movimento diverso rispetto al passato? «Sì, anche se i servizi restano un po’ carenti. Alcune strade - precisa Cannata - sono sporche. Il turista vorrebbe rimanere un po’ di più, ma trovano la città pulitissima come accade invece negli altri paesi del circondario. Basterebbe poco. La zona di piazza Castello è più pulita e appena ti affacci sulla marina dei pescatori e nei vicoli purtroppo noti una certa trascuratezza mentre in questi momenti, in cui c’è un flusso turistico maggiore, i servizi andrebbero incrementati». Alla mancata pulizia si aggiunge un problema di controlli e di sicurezza «con il parcheggiatore abusivo che spilla al turista - si rammarica Cannata - tre o quattro euro e fa addirittura l’aggressivo».
C’è l’auspicio che i fondi previsti dalla legge per Taranto possano rilanciare definitivamente il borgo antico. «Speriamo di sì, confidiamo - conclude Angelo Cannata - soprattutto nel concorso di idee. Il Castello Aragonese è sempre pieno di visitatori, il MarTa sta ottenendo il successo che merita, la Città vecchia è uno scrigno di tesori nascosti, abbiamo le potenzialità per puntare sul turismo. Basta crederci».