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Di Pietro: c'è qualcosa dietro

 

Domenica 15 Giugno 2008, 15:35

02 Febbraio 2016, 19:52

BARI - «Rapina finita a male con dieci coltellate? Non credo, così come credo che non sia un agguato, siccome la criminalità organizzata non ha queste modalità di operazione. Tante ragioni ci possono essere». Lo afferma Antonio Di Pietro nella pagina del suo sito (www.antoniodipietro.com) dedicata all'uccisione di Giuseppe Basile.
Di Pietro definisce Basile «una persona che ha lavorato per l'Italia dei Valori fin dalla nascita del partito, che ha contribuito a costruirlo nel territorio. Una persona che si faceva sentire tutti i giorni, denunciando sempre illegalità e cercando di portare avanti il proprio lavoro in modo determinato».
«Le cause della morte - continua il leader dell'Idv - non le conosciamo, ci affidiamo alla magistratura con la serenità di sempre. Ci rimane l'amarezza, lo sconcerto, per un amico che non c'è più, per i familiari, e soprattutto perchè non ha senso morire cosi. Dobbiamo riflettere tutti insieme sul perchè succedono queste cose».
«Basile - conclude Di Pietro - all'interno del suo territorio faceva sentire la sua voce tutti i giorni in difesa dei più deboli contro i più forti, per cui può essere che qualcuno può essersi sentito calpestare i piedi, ma fino a quando non si sanno le ragioni è inutile fantasticare. Poi alla fine le ragioni interessano poco, è una vita che non c'è più.
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