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L'euforia del «leone del San Marco»

 
Rita Schena

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Rita Schena

Lunedì 02 Maggio 2016, 19:52

NEW DELHI - Di tutte le ipotesi su cui si era arrovellato giorno dopo giorno in attesa delle decisioni della Corte dell’Aja, il fuciliere di Marina Salvatore Girone ha visto alla fine prevalere oggi quella che ovviamente desiderava più di ogni altra: poter ritornare in famiglia a Bari per attendere là la fine, forse nel 2018, dell’arbitrato fra Italia e India.
Rispettando la consegna del silenzio consigliatagli dai suoi superiori, Girone ha vissuto una giornata di euforia, cominciata con la comunicazione ufficiale da parte dell’ambasciatore d’Italia Lorenzo Angeloni, continuata con i colloqui con il presidente del Consiglio Matteo Renzi e proseguita con le telefonate con la moglie Vania ed i figli Michele e Martina.

Quando scese dalla petroliera Enrica Lexie il 19 febbraio 2012 insieme a Massimiliano Latorre, Girone era scuro in volto ma non avrebbe mai immaginato che quel gesto, frutto della disciplina militare, gli sarebbe costato un arresto e 50 mesi di esilio in India, trascorsi all’inizio in Kerala, con tanto di passaggio nel carcere centrale di Trivandrum.
Dopo il primo anno difficile ed il 'ravvedimentò della Corte Suprema indiana che stabilì con una sentenza del 18 gennaio 2013 che il Kerala non aveva giurisdizione sulla vicenda in cui si denunciava l’uccisione di due pescatori indiani Girone, insieme a Latorre, si insediò nel compound dell’ambasciata d’Italia. All’inizio i due vissero insieme, poi grazie a lavori di ristrutturazione Girone prese possesso della Foresteria dell’ambasciata, mentre gli spogliatoi della struttura sportiva furono trasformati in abitazione per Latorre. 

All’inizio taciturno e silenzioso, l’opposto di Latorre, il militare barese con il passare dei mesi decise che comunque il periodo di confino in India non poteva essere gettato al vento.
Fermatosi da adolescente alla terza media, si rimise a studiare riuscendo a diplomarsi nel luglio 2014 con il voto di 87/100 perito tecnico, con indirizzo 'meccanico-sperimentale', dopo aver svolto esami via Skype con l’Istituto Marconi di Bari.
Sullo slancio Girone, che intanto aveva ottenuto con Latorre un posto tabellare nell’ufficio dell’addetto militare in India, Roberto Tomsi, si è iscritto a corsi di inglese nel British Council, e di spagnolo nell’Istituto Cervantes. E poi nel 2015 ha superato il test di ammissione all’università della Tuscia di Viterbo, dove fra settembre e febbraio di quest’anno ha sostenuto con successo quattro esami.
Recatosi in Italia durante questo periodo due volte, l’ultima nel febbraio 2013 quando sembrava non dover più tornare, Girone è stato raggiunto ripetutamente dai suoi familiari e ad un certo punto ha deciso anche di acquistare un cane. Un Golden Retriever di nome Argo, che è diventato ben presto la sua inseparabile ombra, e che in ambasciata è stato affabilmente ribattezzato «Sergente Argo».

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