Sabato 06 Settembre 2025 | 16:26

Bonelli: le nostre denunce inascoltate

 
Rita Schena

Reporter:

Rita Schena

Venerdì 01 Aprile 2016, 13:30

ROMA - «Lo denunciamo da anni inascoltati e anche derisi che Taranto e la val d’Agri sono state trasformate nelle discariche dei veleni d’Italia in nome di uno sviluppo economico che ha portato profitti per pochi e distribuito inquinamento e malattie per la popolazione». Lo dichiara Angelo Bonelli dei Verdi commentando l’inchiesta giudiziaria sullo smaltimento rifiuti petroliferi in Basilicata che ha portato alle dimissioni del ministro Guidi.
«Quando contestavamo il progetto Tempa Rossa - denuncia Bonelli - siamo stati accusati di irresponsabilità e di bloccare lo sviluppo, ma la distruzione di un patrimonio ambientale e agricolo come la Basilicata, che una volta era un polmone verde, o dell’accanimento contro la città di Taranto a farla diventare la capitale italiana della discarica dei veleni non ha provocato reazioni delle istituzioni». «L'Italia - continua l’esponente dei Verdi - deve affrontare, se si vuole salvare, il tema della conversione ecologica di produzioni altamente inquinanti come l'estrazione del petrolio in Basilicata che nessuna ricchezza hanno portato nei territori mentre hanno provocato danni ad turismo e agricoltura».
«Ora il governo - conclude Bonelli - rifletta su altri conflitti di interessi come quella della presidente dell’Eni Emma Marcegaglia proprietaria di una delle più importanti aziende siderurgiche d’Italia in procinto di acquisire l’Ilva di Taranto: tubi di acciaio e petrolio legati tra loro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)