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«Sì viaggiare», anche dalla Puglia è corsa verso i paradisi Covid-free

 
Rita Schena

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Rita Schena

«Sì viaggiare», anche dalla Puglia è corsa verso i paradisi Covid-free

Le agenzie hanno già tante richieste, ma la programmazione è ferma

Sabato 10 Aprile 2021, 11:50

«Qualche cliente che ci contatta c'è, ma per le emergenze. Proprio due giorni fa un signore mi ha scritto perché deve con urgenza andare negli Stati Uniti, gli ho dato qualche consiglio, ma su notizie che ci arrivano attraverso i media, non perché qualcuno ci stia dando indicazioni. Al momento siamo del tutto fermi e sinceramente non si vede luce». Giusy D'Ambrosio da oltre 25 anni gestisce con la sorella l'agenzia viaggi Il Periscopio, come categoria di agenti di viaggio sono il front office di un settore che è praticamente in ginocchio e al momento non si vede la volontà ufficiale di farlo ripartire.
Prima del Covid nel periodo a cavallo di Pasqua si iniziava a prenotare il viaggio all'estero, la crociera, oggi invece le serrande delle agenzie sono abbassate e l'unico modo per comunicare è via mail.

«Diciamo che si mettessero d'accordo e ci dessero la possibilità di avviare la programmazione estiva non sarebbe male – sottolinea Oronzo Scelzi di Eurocomex viaggi -. Le persone non vedono l'ora di poter partire. Ricevo molte richieste per l'Italia e soprattutto per le mete Covid free. I tempi slittano un po' rispetto al periodo tradizionale di giugno-luglio, ora si punta a partire tra fine agosto ed ottobre, quando si spera di poter essere vaccinati. Le richieste sono per l'Islanda, la Norvegia, le isole greche. Diciamo che la scelta di alcuni paesi che hanno attivato strategie per difendere il loro turismo estivo, vaccinando a tappeto isole o territori, si sta rilevando giusto. Non come la nostra campagna vaccinale. Se continua così arriveremo all'immunità di gregge nel 2058 e la mia è una battuta solo a metà».
Potrà sembrare cinico pensare alle vacanze estive mentre si piangono 500 morti di Covid al giorno, ma dopo un anno la stanchezza sta avendo il sopravvento anche sul dolore.
«Probabilmente quest'anno è ancora peggio rispetto all'anno scorso – spiega la D'Ambrosio -. Nel 2020 si era tutti frastornati durante il lockdown e con la riapertura fu la corsa al viaggio. Probabilmente sarà così anche quest'anno, con partenze all'ultimo minuto, ma in più c'è la scottatura dei famosi voucher, alcuni clienti non hanno ancora avuto il rimborso dopo un anno. Secondo me quest'anno siamo messi molto peggio rispetto al 2020, dalle poche richieste che arrivano credo che si sceglieranno mete economiche, di prossimità, ma quello che serve ed ancora non c'è, è la sicurezza di poter partire senza esser costretti a fermare e rimandare tutto, perdendo gli anticipi».

In tutto questo c'è l'appello dell'assessore regionale alla Sanità di non prenotare per quest'estate viaggi per l'estero. «Questi consigli potrebbero essere ampiamente evitati – mette in evidenza Scelzi -. Quello che stiamo tutti aspettando sono le indicazioni nazionali ed europee. Se la Comunità europea detta le regole per poter viaggiare dentro i confini europei, quel tipo di direttive hanno valore, non altre. Teniamo presente che ci sono alcuni paesi dell'Estremo Oriente che hanno già dettato le loro normative. Il Giappone del post Olimpiadi ha già specificato che è pronto ad accogliere turisti se in possesso di un certificato di negatività, vaccinazione effettuate, o che si è avuto il Covid. Indicazioni che in linea di massima sono simili anche per altri paesi. Stiamo aspettando che si capisca anche questa storia del passaporto vaccinale attraverso qrcode, sarebbe utile se fatto nel rispetto della privacy. Per non parlare del turismo a scopo vaccinale. Vista l'inerzia della nostra campagna nazionale e regionale in tanti mi stanno chiedendo se organizzo voli charter per la Serbia. Diciamo che se ne avessi la possibilità ne avrei già riempito uno. In tanti sono pronti a partire per Belgrado per farsi vaccinare. Mentre altre mete estere come Dubai hanno costi molto alti, anche oltre i 20-25mila euro, la Serbia unisce la vicinanza di Stato in Europa con un costo molto più abbordabile per viaggio e vaccino. Se avessimo indicazioni si potrebbe partire anche ora».
«Gli operatori turistici sono pronti e agiscono nella massima sicurezza per i clienti - dice Scelzi -, ma come tutti aspettiamo le decisioni ufficiali e soprattutto che finisca tutta questa approssimazione. Le crociere ad esempio hanno protocolli rigidissimi per la salute di chi imbarca. In questo momento, paradossalmente, è più sicuro viaggiare che restare a casa..».

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